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Differimento scadenze per malattie e infortunio del professionista, continua la battaglia di Anc Ragusa

Redazione
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Continua la battaglia che anche Anc Ragusa sta portando avanti sul disegno di legge per il differimento delle scadenze per malattia e infortunio del professionista. “Un ddl – sottolinea il presidente ibleo dell’Associazione nazionale commercialisti, Rosa Anna Paolino – che non può assolutamente rischiare di cadere nel dimenticatoio dopo l’avvenuta approvazione del provvedimento che riconosce il differimento in caso di malattia da Covid-19. Dopo i mesi trascorsi dalla battuta di arresto subita dal provvedimento complessivo, fermo ad oggi in Commissione Giustizia del Senato per problemi di copertura finanziaria, è indispensabile tornare nuovamente sulla necessità di far sì che il ddl 1474 riprenda celermente il suo iter in Parlamento per giungere finalmente a una definitiva approvazione. Sul piano della copertura sosteniamo pienamente, ritenendolo di assoluto buon senso, il suggerimento espresso dal senatore Andrea De Bertoldi, primo firmatario della proposta di legge, ossia di destinare al finanziamento del ddl sulla malattia e infortunio le risorse assegnate alla misura dell’esonero contributivo per la parte che rimane inutilizzata. Ciò in ragione del fatto che i requisiti previsti per l’accesso a questa agevolazione risultano essere troppo selettivi e si può quindi facilmente ritenere che solo un numero esiguo di professionisti vi potrà accedere. È trascorso infatti un mese dall’avvio della misura per l’esonero contributivo e le istanze presentate agli enti previdenziali dai professionisti sono complessivamente nell’ordine di poche migliaia. Si tratta di risorse che sono impegnate per dare sostegno ai professionisti, riteniamo dunque corretto e opportuno che i fondi che restano inutilizzati siano impiegati per concorrere alla copertura finanziaria di una misura che per i professionisti rappresenta qualcosa di più di un semplice aiuto economico, è il riconoscimento di un diritto costituzionale, il diritto alla salute, così come garantito a tutti gli altri cittadini”.

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