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Ma quale violenza sulle donne: la signora è stata trattata sempre come una principessa

Riceviamo e Pubblichiamo dall'Avv. Marco Greco

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Sono costretto ad intervenire nel dibattito pubblico che si è innescato all’indomani delle
dichiarazioni della donna che si è detta vittima di atti persecutori, sebbene tale dibattito non
sia consentito fuori dall’aula di un tribunale, unica sede dove potrà essere generosamente
dimostrata la verità.
Dopo aver ascoltato varie testimonianze di persone informate sui fatti, posso riferire, senza
turbare il corso delle indagini, che tutte hanno ben impresso il ricordo della quotidianità di
questa coppia e, soprattutto, le attenzioni, la gentilezza, l’accortezza e il rispetto che a lei
venivano rivolte dal compagno, mio assistito, anche nella singolare richiesta della donna di
mantenere quanto più segreta possibile la relazione stessa.
Il gesto plateale che si vuole attribuire al mio assistito è, pertanto, ben lontano e anzi
antitetico alle accuse mosse pubblicamente dalla donna.
Sento il dovere di intervenire a fianco delle donne effettivamente perseguitate al quale
rivolgo la mia solidarietà e supporto, e alla collettività tutta rivolgo un appello di evitare facili
strumentalizzazioni e, seppur nella legittimità di esprimere opinioni o giudizi sul caso, di
rivendicare la dovuta riservatezza, ad una questione che è già sotto la lente di ingrandimento
dell’autorità giudiziaria; tra l’altro, esaltare o difendere pubblicamente la questione della
violenza sulle donne, mediante la rievocazione pubblica dei presunti reati dichiarati dalla
donna alla stampa, quale presunta vittima di reati più gravi della diffamazione, e contro un
privato cittadino, chiaramente identificato quale presunto autore di tali gravi reati, potrebbe
creare delle conseguenze ancor più gravi e pericolose.
Personalmente mi sento di considerare il mio assistito un uomo fortemente deluso e ferito
dalla condotta della donna, ma mai il suo comportamento è stato violento o coercitivo della
volontà della stessa. Detto questo ho fiducia che l’opinione pubblica guardi alla vicenda con
altra luce e si astenga da facili generalizzazioni o giudizi.
Si auspica, pertanto, che la questione rimanga esclusivamente nell’alveo delle indagini degli
inquirenti, sui quali si ripone la massima fiducia.

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