La Polizia di Stato ha individuato uno dei rapinatori che il 18 febbraio dello scorso 2015 hanno messo a segno una rapina ai danni del Credito Siciliano di Comiso. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Squadra Mobile ed al Commissariato di Comiso, due persone, di cui una travisata, erano entrate nell'istituto ed avevano rubato circa 5 mila euro. Gli agenti avevano acquisito i fotogrammi ripresi dal sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito che ritraevano il primo rapinatore che, a viso scoperto, mentre faceva ingresso nella banca per poi coprirsi il volto dopo aver fatto entrare anche un suo complice. Proprio dalla visione dei fotogrammi si notava, chiaramente, che il malfattore risulta avere un particolare evidente: il naso a “pugile”, cioè con una sagoma schiacciata. Le indagini sembravano essere ad un punto morto quando, il 27 maggio scorso, un ispettore di Polizia, attraverso i sistemi di scambio dati tra le varie Questure, ha saputo che a Favara erano stati arrestati cinque soggetti di origine catanese, tra cui una donna, per una rapina ai danni della banca Nuova.
Durante la visione delle foto-segnaletiche dei cinque malfattori, l’attenzione dell'ispettore era attirata dal volto di Antonio Infantino, catanese di 36 anni, le cui caratteristiche somatiche erano perfettamente corrispondenti a quelle del rapinatore di Comiso. A confermare la tesi dell'ufficiale anche i tabulati telefonici dai quali risultava che il giorno della rapina Infantino si trovava a Comiso. Benché disarmato, il rapinatore aveva agito con violenza, raggiungendo uno dei cassieri ed afferrandolo brutalmente per il collo, tentando di strangolarlo, allo scopo di farsi consegnare il denaro presente nelle casse. Infantino è stato quindi arrestato ieri pomeriggio dalla Polizia di Stato in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere.