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Ponte di Cammarana, la proposta del Gruppo Consiliare della DC

Per la DC via possibile è qualificare l’intervento come ‘ricostruzione’, non come opera ex novo

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Si è svolto ieri sera il Consiglio Comunale aperto sul Ponte di Cammarana, fortemente voluto e convocato dalla Presidente del Consiglio Comunale di Vittoria, Concetta Fiore. Un momento di confronto molto partecipato su un tema cruciale per il territorio.

Il gruppo consiliare Democrazia Cristiana di Vittoria esprime soddisfazione per la riuscita dell’incontro e ringrazia per la presenza e il contributo attivo:

·       il Senatore Salvo Sallemi,

·       il Deputato Regionale Giorgio Assenza,

·       la Presidente del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Maria Rita Schembari,

·       i Sindaci di Santa Croce Camerina e di Vittoria, Peppe Dimartino e Francesco Aiello.

Siamo riusciti a far sedere allo stesso tavolo Comune e Provincia, cosa che riteniamo fondamentale per affrontare un problema che da troppo tempo resta irrisolto. Dispiace constatare l’assenza del Comune di Ragusa, che avrebbe potuto offrire un contributo significativo”, affermano i consiglieri DC.

Come è noto, il nodo della vicenda nasce dalla posizione geografica del sito archeologico e del ponte di Cammarana, situato a cavallo tra i territori comunali di Vittoria e Ragusa.

“Per Ragusa si tratta dell’estremità più remota del proprio territorio. Per noi, invece, è un’area contigua, viva, legata storicamente e culturalmente alla nostra città. La sentiamo nostra”.

Ecco perché il gruppo DC ritiene che la soluzione debba essere l’assunzione di responsabilità da parte del Libero Consorzio (Provincia): “Essendo una questione chiaramente sovracomunale, è necessario che la Provincia assuma un ruolo centrale, progettando e coordinando la tutela complessiva dell’area. La sintesi tra esigenze diverse deve farla chi ha la visione più ampia”.

Ricostruzione, non nuova costruzione

Il ponte, storicamente carrabile, è stato sempre parte integrante del paesaggio. Oggi le normative dell’Autorità di Bacino vietano la costruzione di ponti carrabili sull’alveo del fiume. Ma qui non si tratta di una nuova costruzione, bensì di una ricostruzione.

“È un concetto fondamentale: la via possibile è qualificare l’intervento come ‘ricostruzione’, non come opera ex novo. Questo permetterebbe di ottenere l’autorizzazione e procedere”.

D’altronde parliamo della ricostruzione di un ponte a guado, che può superare anche le criticità paesaggistiche sollevate dalla Sovrintendenza.

“Interrompere un collegamento presente da secoli è un errore. Si tratta di una ‘comunicazione’ millenaria. Se non dovesse essere carrabile, allora almeno sia pedonale da entrambi i lati, e non a metà. Ma occorre agire subito”.

Infine, l’appello alla salvaguardia del sito nel suo complesso:
“Non possiamo più tollerare l’erosione continua e l’incuria a cui è sottoposto l’intero sito di Camarina. È un patrimonio che si sta sgretolando davanti ai nostri occhi. Saremo attenti e vigili affinché l’attenzione non cali e si arrivi presto alla soluzione”.

Per noi la soluzione è chiara: ricostruire il ponte com’era, esattamente com’era.

 Gruppo consiliare DC Vittoria

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