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Acate: il Sindaco Franco Raffo: no alle chiacchiere sterili, ecco la verità su chi vede torbido!

Intervista in esclusiva per Notizie Nazionali e Vittoria Daily

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Una città contraddittoria dove la politica si accanisce fra polemiche varie. Ma il sindaco Raffo non ci sta e spiega la sua verità.

Signor Sindaco, non sembra per niente semplice questa sindacatura. Da una parte l’ombra del dissesto, dall’altra una insostenibile “convivenza” con il consiglio comunale. Le Sue riflessioni?

"Progetti che io ritengo rivoluzionari non solo perché mai nessuno li ha pensati e mai, figuriamoci realizzati. Noi li stiamo pian pianino realizzando. Non è una sindacatura difficile. Il problema nasce dal fatto che siamo in un Comune dove, storicamente, si registrano montagne di debiti, nascosti, sottovalutati e che, ci noi siamo ritrovati, nostro malgrado, ma che abbiamo acquisito consapevolezza di questa voragine di debiti grazie al nostro studio, al nostro lavoro. Per questo ne abbiamo consapevolezza con notevole ritardo, ma dai documenti che studio da tempo, si evince chiaramente che sono state fatte delle operazioni nel passato di bilancio e di consiglio che, in un paese normale andrebbero perseguiti penalmente perché una comunità viene messa in ginocchio da prese di posizione, da menzogne, da bilanci tutti falsi e da consiglieri che, per ripicca, per spregiudicatezza, per ignoranza hanno rovinato il Comune. Non dimentichiamo, che non solo tutti i bilanci si sono chiusi negli anni con un avanzo facendo risultare il comune di Acate il più ricco d’Italia, e quindi con libertà di spesa come meglio ritenevano opportuno, come io ho stigmatizzato, nei due documenti che ho già pubblicato. Negli ultimi di una lunga serie, non dimentichiamo che durante la campagna elettorale, solo il fatto di aver accennato che c’erano, forse, difficoltà finanziarie nel Comune, sono stato redarguito pubblicamente come un essere mentalmente confuso. Ho cominciato a scrivere nel 2014 e sono stato preso in giro anche da impiegati e funzionari del Comune che hanno gestito in modo maldestro e spregiudicato, le casse, i bilanci, i soldi dell’ente. Basti pensare che, nel famoso 2012, la maggioranza del Consiglio ha deliberato “delibere” completamente folli e ponendoci  fuori dal patto di solidarietà fra i comuni, per cui il Comune di Acate non solo non riceve nulla dal Ministero, come più volte, ha sottolineato il Segretario Comunale di allora, e, non solo non riceviamo un euro  ancora oggi ma nel contempo dobbiamo aiutare i comuni in difficoltà. Ci mancano un milione e seicento mila euro l’anno, solo per questo. Queste sono considerate somme che il Comune doveva incassare e che non abbiamo mai incassato, ma "regalato".

Controllando bene le entrate, mi accorgo che c’è come risultato zero. Tutte queste cose insieme a una gestione fallimentare del Comune ovviamente  ci hanno  portato al disastro. Gli ultimi accertamenti dei debiti ammontano a cinque milioni di euro! Non ce l’ha nemmeno il Comune di Roma! Cinque milioni di euro solo di accertamenti e nessuno sa nulla. Nessuno mi sa dare una risposta. Faccio un esempio: qui nessuno paga un’insegna pubblicitaria. Stiamo facendo il canone accessorio. Tutti i comuni e le grandi imprese come l’Enel, pagano gli oneri accessori. Qui non paga nessuno. La provincia regionale ha consegnato le strade provinciali trasformandole in comunali e date al Comune di Acate. Ebbene nessuno mai è andato a cercare i passi carrabili, i varchi di accesso. Ci sono moltissime difficoltà ma in Italia paga solo un fesso: il sindaco! "

La sua predisposizione filosofica induce a un tentativo di adottare la dottrina cartesiana per ottenere risposte al rebus amministrativo, ci è riuscito?

"Il fatto che io faccia riferimento a Cartesio è solo una provocazione nel senso che seguo in tutto quello che faccio un filo logico e razionale ma si tratta di capire e in primis voglio capire io. Attraverso il metodo cartesiano e uno studio lungo, pesante sono riuscito in parte a capire la situazione del Comune. Sono arrivato ad affermare  dei principi elementari. Il Comune di Acate, è in grossissime difficoltà finanziarie perché come la peggiore delle imprese, ha incassato un euro e ne ha spese per anni due. E’ un’impresa che da anni chiude il bilancio in passivo. Non ha incassato quanto in realtà ha speso però ha promesso sempre somme che non sarebbero mai entrate. Io, insieme ai miei consulenti, assessori, consiglieri, siamo arrivati a una conclusione che è la cosa più elementare del mondo: per poter bilanciare bisogna fare in modo di ridurre i costi nei tre settori che affossano il comune: acqua, spazzatura ed energia elettrica. Stiamo lavorando in questa direzione. Stiamo procedendo a rilento perché ogni qualvolta annunciamo un progetto ci perseguitano con denunce. Porto l’esempio dell’acqua. La grande conquista della comunità acatese. L’unico comune della Sicilia ad aver conquistato una diga. Abbiamo nella diga l’acqua di gran lunga superiore a quella dei pozzi. Possiamo risparmiare una montagna di soldi. Possiamo ridurre del 50% i costi. La diga è ferma perché mi hanno denunciato per aver fatto una prova di portata che si fa per quantificare il livello dell’acqua e sono denunciato per avvelenamento della popolazione. Grazie a “qualcuno”… abbiamo un tesoro e stiamo morendo di fame. Abbiamo avviato la raccolta differenziata. All’inizio non ci può essere una ricaduta immediata dei costi però siamo il Comune più virtuoso della Sicilia. Noi abbiamo raggiunto il 30 gennaio dopo due mesi, (superandola) il 60% di raccolta differenziata! Un traguardo nazionale. Ora c’è la seconda fase, quello del conferimento, del trasporto e del trasferimento dei rifiuti. Al momento con questo caos di bilancio non riusciamo a fare nulla però porterà all’abbattimento dei costi del 50%. Poi c’è il problema dell’energia elettrica: abbiamo molti impianti fotovoltaici. Noi vogliamo arrivare ad  una riduzione del 50% il costo dell’energia elettrica con ulteriore riduzione delle spese. Se c’è un economista mondiale che mi sa dare un consiglio diverso, sono pronto ad accoglierlo. Se noi non aggrediamo questi problemi che affossano il Comune di Acate acqua, spazzatura, energia elettrica, facciamo soltanto demagogia. A questo si deve aggiungere la riorganizzazione degli uffici e soprattutto, la realizzazione delle entrate e far pagare tutti un po’ di meno lavorando a 360 gradi così come fanno gli altri comuni."

Ritornando al consiglio comunale e alle ultime vicende, gli animi si sono sedati?

"Io sto facendo un’analisi di ciò che è avvenuto. Non attribuisco colpe a nessuno. Racconto i fatti. E le vicende del dramma che stiamo vivendo. Perché tutte queste vicende scaricarle su di me? Io non ho mai saputo nulla!! Non si sono mai rapportati con me. Dopo un anno circa, queste persone che sono state elette grazie a me, sono andate per la propria strada. Mai una volta mi hanno interpellato! Io sostanzialmente non ho mai saputo nulla di queste cose, di bilanci più o meno falsi. Io non sapevo nemmeno che Di Natale fosse presidente del Consiglio. Figuriamoci se potevo seguire queste vicende molto complicate che solo chi era dentro avrebbe potuto prendere consapevolezza. Ma io sto conoscendo, grazie al mio studio, tutte le delibere degli anni precedenti. Figuriamoci se lo avessi saputo prima, li avrei sbranati in campagna elettorale!"

L’opposizione della maggioranza, secondo Lei cercherà di collaborare nelle prossime sedute per il bene dell’Ente?

"Finora non lo hanno fatto anche su tematiche scottanti come quello dell’impianto di depurazione che inquina come su temi sensibili come quelli del tumore. La salvaguardia dell’ambiente significa salvaguardia della salute. Sui tumori mi hanno addirittura preso in giro. Vado avanti per la mia strada. Mi auguro con alcuni temi sul bilancio, sulle criticità finanziarie del comune e su altri temi possano dare un segno di responsabilità e di collaborare. Li ho chiamati in alcune occasioni ma tutto è confluito nel nulla. Me lo auguro perché non sono qui per fare la guerra. Sono sempre aperto al dialogo ma non alla presa in giro o all’offesa. Non c’è una proposta politica. C’è una specie di cannibalismo spietato alla persona e non potendo offendere la sua intelligenza la si ridicolizza, la si umilia. Questo non appartiene alla mia cultura. Però ne prendo atto. Mi auguro che su alcuni alcuni temi sul bilancio si possa discutere e su altri temi possano dare un segno di responsabilità e di collaborazione.  Il fatto della persecuzione, della denuncia alla Corte dei Conti, alla Banca, al Prefetto, alla Procura, questo certamente non giova e crea presupposti per una guerra continua. Non dimentichiamo la situazione del Convento dei Cappuccini affidato a dei giovani che vogliono investire. Non hanno compreso che il Comune di Acate non si può permettere il lusso di investire su beni che non fruttano. Hanno bisogno di manutenzione continua e noi non abbiamo i soldi. Se il Castello di Biscari non frutta si deve chiudere, la stessa cosa per il Convento. O si chiude o si valorizzano. Anche questo significa politica sana."

La cittadinanza come reagisce davanti a questi traguardi raggiunti?

"Sono convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini di Acate abbia la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo. Non è Acate in crisi, sono tutti i comuni della Sicilia. E’ in crisi la regione, la provincia. Abbiamo migliaia di aziende in totale fallimento, abbiamo il territorio più fertile che produce eccellenze uniche al mondo in profonda crisi per una politica che ha dimenticato forse ha condannato la nostra economia alla morte. Io sono convinto che i cittadini abbiano la consapevolezza delle difficoltà. Sono convinto anche che stanno, non dico apprezzando ma stanno capendo lo sforzo immane nostro di fare chiarezza nei conti e di mettere ordine all’interno del comune e di apprezzare un percorso progettuale unico in Sicilia. Sono convinto che dopo il 2016 anno della rivoluzione, risolveremo il problema dell’acqua, pagheremo in base ai consumi, migliorando il problema della spazzatura e della raccolta differenziata. Il tutto con lo scopo di ridurre i costi. In prospettiva è previsto un abbassamento delle tasse per i cittadini acatesi con miglioramento dei servizi al fine di dare risposte concrete. Vedo positivo che i cittadini ci seguono, il nostro lavoro a discapito di chi vede del torbido. Motivazioni esplicite di un lungo lavoro assiduo."

Il sindaco Raffo non fa più caso alle chiacchiere sterili, ma corre per la propria strada.

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