Non lo avrebbero mai immaginato i numerosi visitatori di TourismA, il Salone Internazionale di Archeologia in pieno svolgimento a Firenze, di ritrovarsi con un calice di vino rosso in mano per “assaporare” un’autentica eredità del passato. In un posto dove si respira la cultura, dove grandi nomi dell’archeologia si incontrano, ecco anche il Cerasuolo di Vittoria Docg, l’antico Vino Mesopotamio, presente per raccontare le sue origini. L’iniziativa, curata dal Museo Regionale di Camarina, dal Consorzio di Tutela Cerasuolo di Vittoria e dalla Logos, vede la presenza di uno stand in cui è esposta una mostra fotografica sul sito di Camarina e del Museo nonché dei pannelli in cui si racconta proprio del Vino Mesopotamio e del ritrovamento di anfore vinarie recanti etichette che testimonierebbero il commercio e diffusione di questo vino sia a Pompei che a Cartagine. Dopo la partecipatissima tavola rotonda sul tema "Il Vino Mesopotamium, nonno del Cerasuolo", che ha avuto luogo nella mattinata di ieri, è stata fatta una degustazione di Cerasuolo, vino che ha letteralmente incantato i presenti, molti dei quali non avevano mai avuto l’occasione di assaggiarlo. “Il vino da sempre è stato oggetto di scambio tra popoli ed ambasciatore di sapori della propria terra -afferma Massimo Maggio, Presidente del Consorzio- è un mix di elementi che ha sempre catturato l’attenzione dell’uomo, coinvolgendo vari popoli ed epoche ed accompagnando il cammino della civiltà. Diventa così cultura. Il Consorzio, da sempre impegnato nella promozione e valorizzazione di questo nobile vino, ha sposato con piacere la partecipazione a questo evento fiorentino per raccontare ancora una volta agli appassionati le origini, la storia e le caratteristiche del Cerasuolo, vino tra i pochi di antica tradizione ancor oggi prodotto ed apprezzato tanto da aver ottenuto l’ambito riconoscimento della Docg, unica del Sud Italia”.