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DONNE E TRASGRESSIONI

TRA PARADOSSO, SENSO DI LIBERTA’ E RICERCA DELL’AMORE RINNOVATO

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Quanti progressi fatti in questi decenni verso la libertà della donna. Quanti tabù sono caduti. Eppure ancor oggi, nonostante ci sentiamo tutti più moderni, vi è come un cono d'ombra sotto il quale proliferano falsi luoghi comuni su ciò che le donne sentono in materia di desiderio sessuale. Grandioso è stato Daniel Bergner, che nel bel libro "Che cosa vogliono le donne. Contro i luoghi comuni su sesso e tradimento" (Einaudi) è riuscito a sfatare tante vecchie concezioni che nonostante tutto ancora oggi sono ben radicate in molte donne “moderne”.  Le donne, lui scrive, desiderano quanto se non più degli uomini, non sono necessariamente romantiche né schiave dei sentimenti, soffrono la routine familiare, amano la trasgressione. E di trasgressione ci occupiamo in questo articolo sentendo in merito il dott. Valerio Stagno, esperto in Psicologia delle Relazioni. “Uomini e donne vivono fantasie e desideri trasgressivi a volte di natura comune, ma nello specifico il pensiero trasgressivo femminile ha delle componenti di natura più sottili e mentalmente più elaborate rispetto a quelle maschile – afferma l’esperto-. La cerebralità della donna è maggiore in fase di esperienza precorporea e cioè nello sviluppo di desideri e fantasie che generano l’eccitazione. Tali pensieri, ovviamente naturali e spontanei, mettono l’essere femminile innanzi a tre diversi sentimenti emotivi molto importanti. Il primo – spiega il dott. Stagno- è caratterizzato da una forma di paradossalità emotiva e cioè la soddisfazione di un desiderio costretto ad essere vissuto nell’ombra della realtà “normale” quasi come forma di compensazione ad essa stessa. Il secondo è un senso di bisogno di libertà e cioè il tentativo di trasformare il proprio sentirsi liberi in uno spazio fatto di fantasie e desideri nascosti senza i quali, il proprio sentimento rimarrebbe chiuso nella prigionia della normalità. Il terzo è un modo un po’particolare per tentare di rinnovare la propria relazione d’amore che la routine tende a soffocare. In tutti e tre casi il senso di colpa è il terreno sul quale la trasgressione lascia i suoi effetti postumi e se non fosse cosi non potrebbe chiamarsi tale. E’ pur vero però, a mio avviso, che esiste una forma di “trasgressione sana” capace di non perdere i contenuti di ebbrezza, desiderio e fantasia, ma che allo stesso tempo non è poi cosi lontana dalla scelta del proprio vissuto tale da lasciare che il terreno delle proprie emozioni sia libero in ogni momento, senza ripensamenti e sensi di colpa”.

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