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Spazio aperto: "Fiera Emaia. Per la gestione si guardi ad un livello migliorativo "

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"Debiti a iosa e capacità di sviluppo che oltrepassa mestamente l'insufficienza. Non può continuare ad essere amministrata in questo modo la Fiera Emaia. Di proclami, forse l'ultima kermesse fieristica siciliana, non ha più bisogno". A dichiararlo è la Segreteria politica di Spazio Aperto che aggiunge: "altro non possiamo dire se non che l'azienda fieristica sia stata tenuta al guinzaglio, garantendo un sistema gestionale solo ed esclusivamente legato alla politica, con risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Proprio mentre viene data comunicazione dell'accordo raggiunto con Verona Fiere, con riferimento alla rassegna B2B Internazionale legata al mondo ortofrutticolo, ci accorgiamo che il lavoro svolto nell'ultimo decennio, si limita a questa sorta di partenariato espositivo della stessa Verona a Vittoria. Troppo poco. Non è questione di essere critici a priori, ma si tratta solo di lettura dei dati amministrativi di chi ha gestito quest'azienda. Inoltre, casualità vuole, che a tre mesi scarsi dalle elezioni, Fiera Emaia o meglio chi ne riveste i ruoli amministrativi, si ricordi in un sol colpo del comparto agricolo -oggi in pesante inflazione- e della possibilità di partnership con altre realtà fieristiche italiane".

"Vittoria e sopratutto i vittoriesi - aggiungono - hanno da tempo compreso come tutto, con questa Amministrazione, sia passibile di strumentalizzazione. Tutto fa campagna elettorale. Così, però, è troppo anche per i meno deboli di cuore. Ad ogni modo, riteniamo possibile, rilanciare la Fiera Emaia. Le operazioni da fumo negli occhi - continuano i componenti la Segreteria - le lasciamo a chi ha mostrato bravura ed esperienza nel farle. E' utile proporsi alla città con una nuova idea gestionale, che punti realmente al rilancio e che sia capace di valorizzare il proprio territorio guardando però oltre la punta del naso. E' impensabile destinare ad una Fiera, definitiva Polo Fieristico del Mediterraneo, solo confusione. Il fallimento delle edizioni tematiche è dimostrato dagli stand vuoti. Non è solo responsabilità della crisi economica. C'è una riconosciuta incapacità promozionale e di marketing. La rotta va quindi ritracciata. Tale processo - spiegano - è impensabile se prima non guardiamo ad una rivisitazione del Consiglio di Amministrazione, da sempre considerato utile a posti di governo e/o sottogoverno. Oggi Fiera Emaia deve aprirsi ad idee gestionali che abbiano un taglio internazionale. Dentro deve starci il pubblico, ma anche e sopratutto figure professionali che conoscono la materia. Per non perderci in inutili fronzoli, se è vero come è vero che Fiera Emaia è un'azienda, da tale deve essere trattata. Gli ultimi bilanci dicono tutt'altro".

"I numeri- dichiarano ancora i vertici di Spazio Aperto- urlano in maniera impietosa e senza possibilità di giustificazione. Nel recente passato ricordiamo a noi stessi, come il Sindaco ed i Presidenti Emaia che a turno si sono succeduti, abbiano espresso la volontà di aprire alla Provincia, alla Camera di Commercio, alla Regione. Nulla di tutto questo ha trovato contezza nei fatti. Proclami che nessuno degli amministratori di ordine e grado è riuscito a tramutare in atti e fatti tangibili. Oggi - concludono - ciò che emerge è il nulla rispetto al "mare magnum" delle potenzialità ancora oggi inespresse. Una politica accorta e che guarda agli interessi di un intero territorio non può guardare alla Fiera Emaia con gli occhi di un predatore rispetto alla propria preda. Una politica attenta e diligente deve guardare al futuro con gli occhi attenti di un padre di famiglia. Lo sviluppo, va cercato e va sostenuto. Con i fatti".       

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