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Celebrare oggi il 25 aprile. Il valore della nostra storia

Riceviamo e Pubblichiamo

redazione
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I docenti in generale si chiedono se le nuove generazioni conoscano il significato storico del 25 aprile, anzi, addirittura, dai loro volti si trapelano reazioni di confusione, perplessità e in alcuni giovani, totale menefreghismo. Non stiamo qui a generalizzare ne a sfatare luoghi comuni ma la maggior parte dei post adolescenti non riconosce nel 25 aprile l’ufficialità della festività civile della Repubblica italiana. E’ innanzitutto una scelta dell’indicazione del simbolo del 25 aprile per ricordare la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale. Il 25 aprile fu il giorno della liberazione da parte dei partigiani delle città di Milano e Torino, malgrado la continuazione della guerra. Si prende con distacco questa data che determina una sofferenza dei partigiani fortemente impegnati nel contrastare militarmente l’occupazione tedesca insediatasi a sud della pianura padana per fronteggiare all’offensiva americana e inglese. La data è senza dubbio storica ma memorabile con titolo azzeccatissimo per determinare la ritirata dei soldati tedeschi da Milano e Torino e della repubblica di Salò. Sandro Pertini partigiano membro del Comitato di Liberazione Nazionale, futuro presidente della Repubblica, annunciò alla radio Milano Libera , uno sciopero generale presso le fabbriche. La stessa sera del 25 aprile Benito Mussolini abbandonò Milano per essere catturato dai partigiani due giorni dopo e ucciso il 28 aprile. Malgrado tutto, la guerra continuò anche dopo il 25 aprile 1945 fino all’epilogo della sua conclusione, occasione per cui, un decreto legislativo del governo italiano provvisorio, il 22 aprile 1946, dichiarò il 25 aprile festa nazionale. La scelta della data avvenne in modo definitivo con la legge n. 260 del maggio 1949, presentata da Alcide De Gasperi in Senato nel settembre 1948, che stabilì che il 25 aprile sarebbe stato un giorno festivo, come il primo maggio o il giorno di Natale, in quanto anniversario della liberazione. La storia non è poi così lontana, ci accomuna, regalandoci frammenti di vita di uomini che hanno lottato per la libertà delle loro idee e delle loro coscienze. Un messaggio rivolto alle nuove generazioni: vi siete mai interrogati davanti a un epitaffio o alla toponomastica della vostra città sul perché di quei nomi scolpiti in una lastra? Vi siete mai chiesti l’origine o l’appartenenza storica di quel nome e del motivo per il quale venga omaggiato di tale riconoscimento? Forse la curiosità giovanile non è quella di un tempo quando da piccoli chiedevamo ai nostri anziani chi fossero i Fratelli Bandiera, Giacomo Matteotti, Alcide De Gasperi…

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