Sono trascorse poche ore dai funerali delle vittime del terribile disastro ferroviario avvenuto in Puglia. Interviene, a tal proposito, Federconsumatori Sicilia, nella persona di Alfio La Rosa, aprendo un dibattito dando delucidazioni sulla situazione della rete ferroviaria siciliana. “Abbiamo preferito tacere fino allo svolgimento dei funerali per l'enorme rispetto che abbiamo nei confronti delle vittime e dei loro familiari. Tuttavia è arrivato il momento di prendere in mano la situazione e risolvere una volta per tutte le infinite criticità delle reti ferroviarie del sud Italia. Per quanto riguarda la Sicilia, ad esempio, la situazione è disarmante e, in molti tratti, pericolosissima”.
Diversi sarebbero i ponti crollati, gli smottamenti, e alcune tratte ripristinate non ancora riaperte. In pratica si assiste a un’interruzione della reta di circa 300 dei 1.379 chilometri. La rete delle ferrovie siciliane è a binario unico di cui poco più del 13% ha il doppio binario; ben 578 chilometri sono su linee non elettrificate, causando condizioni problemi di lentezza e sicurezza. Per non parlare dell’età dei treni, molto vecchi e non a passo coi tempi. Nella sua osservazione, La Rosa, fa riferimento alle condizioni della rete di Vittoria e Comiso asserendo: "Appena due anni fa a causa di un passaggio a livello che non si è chiuso un autobus ha sfiorato la collisione con un treno sulla tratta ferroviaria che circonda come una cintura la città di Vittoria. Alcuni mesi prima la stessa identica cosa, nello stesso identico posto, era successa ad un sacerdote”. Mentre su Comiso: "La linea Canicattì-Gela–Comiso chiusa malgrado siano stati già completati dei lavori di ammodernamento. Sono stati già spesi per i lavori 35 milioni per una linea che doveva rientrare in esercizio a fine 2015. L'interruzione della Canicattì-Gela-Comiso, tra l'altro, impedisce l'attivazione dei treni regionali veloci Ragusa-Palermo, via Caltanissetta.” Le conclusioni: “Chiediamo un gesto di responsabilità a Rfi, Regione Siciliana e Ministero dei Trasporti perché nel migliore dei casi è alto il disagio per gli utenti, nel peggiore è altissimo il rischio di incidenti”.