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Vietata la balneazione per alcuni tratti di costa iblea

Il Decreto interessa molti Km di spiagge

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Chilometri di costa e litorale ibleo sono stati vietati per “inquinamento”, ovvero tratti di mare e di costa dichiarati “non adibiti alla balneazione”.

E’ quanto stabilito dal Dipartimento Regionale alle Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico con apposito decreto, e che si estende a tutti i tratti di mare e di costa interessati ad immissione o da ordinanze emesse da Autorità marittime, Autorità portuali, Autorità regionali ed Enti locali, ed i i tratti di mare e di costa "vincolati a parco od oasi naturale" e i "punti di campionamento in revisione".

Oltre alla provincia Iblea, in cui ricade anche la spiaggia di Scoglitti, tra quelle maggiormente colpite ed interessate dal provvedimento, risulta essere la zona di Palermo, con il maggiore tratto di mare vietato, con 24 tratti di mare, circa 22,4 chilometri di costa. Ancora, risultano interessate dal provvedimento le provincie di Agrigento con 3,8 chilometri per undici siti differenti; Caltanissetta con cinque siti e 1,4 chilometri;  Catania con divieto per 13 siti e 3,5 chilometri di costa; Messina con 11 tratti mare per un totale di 10,3 chilometri di costa. Nella provincia di Siracusa sono appena 4 i siti vietati per 4,2 chilometri coinvolti e Trapani che contribuisce con 1,6 chilometri. 

Il Direttore generale, Dr. Maurizio Aricò, dichiara: «Questi dati testimoniano la qualità del nostro territorio e quindi la qualità di vita offerta ai cittadini. Grazie per il proficuo e professionale lavoro svolto dal Dipartimento Medico di Prevenzione, diretto dal dr.  Francesco Blangiardi, e dal Laboratorio Sanità Pubblicadiretto dal Dr.  Giuseppe Lavima, che vigilano e garantiscono questa qualità

Il provvedimento seguirà un iter amministrativo singolare, ovvero: I sindaci dei comuni rivieraschi riceveranno la comunicazione relativa ai tratti di mare non balneabili ai fini dell’emissione delle ordinanze di divieto di balneazione. Queste ultime dovranno essere adottate entro e non oltre il 31 marzo 2017 specificando il motivo del divieto, l’estensione del tratto di costa e le coordinate geografiche. Poi le ordinanze dovranno essere trasmesse ai “Ministeri della Salute e dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, agli assessorati della Salute e Territorio e ambiente, al dipartimento di Prevenzione e al laboratorio di Sanità pubblica della Azienda Sanitaria Provinciale competente, oltre che alla struttura provinciale competente dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.

 

Ed ancora, a protezione dei bagnanti e della loro salute, i Sindaci dei comuni interessati hanno l’ obbligo di affissione di cartelli metallici di divieto della balneazione in numero adeguato e posizionati in aree facilmente visibili, i cui contenuti devono essere espressi almeno in due lingue".

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