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La Festa delle Donna: un' occasione per riflettere

I diritti della Donna ancora calpestati ?

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Conquiste sociali e politiche (come il voto alle Donne), lotte alle discriminazioni e alle violenze, indipendenza economica: questi ed altri ancora gli importanti temi che sostengono da sempre la “Giornata internazionale della donna” meglio conosciuta come “Festa della donna”, ma in pochi  sanno perché si festeggia ogni anno l' 8 Marzo.

Un giorno l’anno per ricordare l’impegno, ma anche il sacrificio, di tante donne che dagli inizi dello scorso secolo, si sono battute per una vita ed un mondo migliore, fatta di uguaglianza tra i generi, di diritti fondamentali e del loro rispetto, del ruolo della donna non più vista come “oggetto” ma come soggetto pensante con un suo specifico ruolo all’interno della società.

Anche la Chiesa Cattolica ha rivalutato positivamente il ruolo della donna soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II: la sua dignità, la sua vocazione alla maternità come dono di Dio, proponendo una rilettura del genio femminile in più chiavi, sociale ed ecclesiale e che nella Vergine Maria trovano il loro punto di riferimento e la loro sintesi più alta.

Ma la giornata odierna vuol ricordarci anche le tante ingiustizie e violenze, non solo fisiche, che la donna è costretta a subire oggi in molte parti del mondo cosiddetto “civile e moderno”: in molti Paesi e regioni del mondo, infatti, le donne subiscono ancora e purtroppo, ogni sorta di discriminazione e violenza; parliamo della pratica dell’infibulazione fortemente radicata nei paesi africani, dello sfruttamento del lavoro minorile soprattutto femminile, della prostituzione quale business mondiale, delle donne kamikaze o delle tante costrette a vendere utero e organi per tirare a campare.

A queste ed altre esigenze risposero le prime donne che agli inizi del ‘900 diedero vita – negli States - ad un movimento di pensiero destinato – in poco tempo – a rivoluzionare il mondo, a far crollare muri ideologici, a far cadere dinastie e governi; tante le leggende metropolitane circolate negli anni sull’ inizio della Festa, una tra tutte quella che all’ origine della ricorrenza ci sia la morte di centinaia di operaie, uccise a New York nel 1908, nel rogo di una fabbrica di Cottons o ancora la repressione poliziesca di una manifestazione sindacali di operaie tessili di New York.

In realtà, il “Woman's Day”, la festa della donna, nacque negli Stati Uniti, il 3 maggio 1908, quando la socialista Corinne Brown, durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, prese la parola, condannando pubblicamente lo sfruttamento nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali e di orario di lavoro.

E’ l’inizio della lotta sociale, lenta ma inesorabile, un treno in corsa che iniziava a travolgere ogni cosa, destinato a grandi iniziative: la prima giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909 negli Stati Uniti, in favore del diritto di voto femminile, successivamente scioperarono 20.000 camiciaie. Occorrerà attendere il 1910 quando, durante la Conferenza internazionale della donna a Copenaghen, si propose di istituire una giornata dedicata ai diritti delle donne.

In Italia, su iniziativa del Partito comunista, la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta nel 1922,

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1977, propose ai paesi membri, di riconoscere la Giornata per i diritti delle Donne in ogni Stato. L'Assemblea riconobbe - come  data ufficiale - l'8 Marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi,

Quanto alla scelta della mimosa come fiore simbolo della rciorrenza, questa risale all'8 marzo 1946 su proposta di Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana, tre donne dell’ UDI (Unione donne italiane) che proposero di usare questo fiore in quanto la mimosa fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.

 

 

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