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Autostrada Siracusa- Gela, il Ministro Alfano a Ragusa per la firma del protocollo di legalità

E scoppia la polemica sui "deputati imbucati"

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Non poteva scegliere giornata migliore il Ministro dell’Interno Angelino Alfano per venire a Ragusa a firmare il protocollo di legalità sui lavori dell’autostrada Siracusa – Ragusa – Gela. Mentre lui arrivava in Prefettura, infatti, migliaia di automobilisti se ne stavano in coda da ore sulla A 18 Catania – Messina dopo la nuova frana, nei pressi di Letojanni, che ha bloccato l’arteria e spaccato ulteriormente la Sicilia, frammentandola per l’ennesima volta dopo il crollo del viadotto Himera.

Il protocollo siglato ieri si compone di dieci passaggi e, oltre ad Alfano, lo hanno sottoscritto i Prefetti di Ragusa e Siracusa, Vardè e Gradone, e le ditte appaltatrici. Obiettivo ultimo: garantire la legalità nei lavori di realizzazione dell'attesa infrastruttura. Un’opera da realizzare “Mafia Free”, per riprendere un’espressione usata più volte dallo stesso Alfano, che ha aggiunto: “La Siracusa – Gela deve diventare un affare per il territorio, non per la mafia”. Alfano ha sottolineato l’importanza delle opere pubbliche come volano per la ripresa economica del Meridione, ed in particolare della Sicilia, ma è stato impossibile strappargli un cronoprogramma. Si è limitato a garantire che chiederà un incontro con il ministro Del Rio e con l’Anas per fare un punto della situazione sulle infrastrutture siciliane, dopo aver già chiesto lo stato di calamità per la caduta del viadotto Himera. “Calabria e Sicilia – ha dichiarato - devono mettersi al passo con il resto del Paese, non è giusto che l’alta velocità si fermi a metà del Paese”.

All’importante momento istituzionale hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, i sindaci dei comuni coinvolti dai lavori della bretella, ossia Rosolini, Ispica e Modica, e ovviamente il padrone di casa, Federico Piccitto. Assente la deputazione iblea, per volere del Prefetto, e proprio su questo punto è scoppiata la polemica visto che l’On. Orazio Ragusa ha presenziato e la cosa proprio non è andata giù a Nello Dipasquale che, in una nota, ha così commentato quanto accaduto: "I parlamentari e la collettività sanno bene gli interventi che, assieme ad altri colleghi, anche su questa infrastruttura ho portato avanti sollecitando la Regione, che hanno lavorato proprio per sbloccare intanto l'appalto al Cas e consentire di avviare i lavori per i primi chilometri di autostrada in provincia di Ragusa. Ecco perché sono costretto ad intervenire pur non volendo fare polemica soprattutto con il Prefetto, persona che stimo e che è seria. Ma non vorrei che passasse il messaggio che oggi i parlamentari del territorio fossero disinteressati rispetto ad un momento comunque rilevante come la firma del protocollo di legalità. Ebbene, è giusto che la cittadinanza sappia che il Prefetto ha rivolto l'invito ad essere presenti solo ed esclusivamente ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio dell'autostrada, al sindaco del Comune capoluogo, soprattutto per un fatto di ospitalità, e al ministro Alfano. Così mi è stato comunicato dal Prefetto stesso, e sfido chiunque a dire il contrario, in un incontro che ho chiesto venerdì scorso. Quando ho saputo dell'incontro di oggi, mi sono premurato di sapere se come parlamentari fossimo stati invitati. E per tale ragione ho incontrato il Prefetto che mi ha detto di aver fatto questa scelta. Una scelta cui mi sono attenuto secondo un metodo che ho apprezzato. Qualcuno, però, si è voluto imbucare, un po' come quando gli adolescenti vanno alle feste di compleanno dei compagnetti di classe”

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