Lunedì mattina il direttore dell’ASP di Ragusa, Maurizio Aricò, ha ricevuto la ragazza che da due anni chiedeva una carrozzina nuova e (soprattutto) funzionante. A seguito dell’incontro, il Direttore ha garantito alla ragazza che presto le verrà consegnato tutto ciò di cui necessita. Comunque, anche se il manager dell’Azienda Sanitaria non l’avesse convocata, lo scalpore mediatico suscitato dalla lettera di denuncia che, volendo mantenere l’anonimato, “Eva” ha voluto inoltrare agli organi d’informazione ha scosso così tanto l’Opinione Pubblica che molti si sono messi a disposizione per organizzare delle raccolte fondi per acquistare la carrozzina, quindi questa vicenda incresciosa si sarebbe risolta ugualmente. Anche il nostro blog, pochi minuti dopo la pubblicazione, è stato contattato da un benefattore che, volendo rimanere anomino, si è messo a disposizione della giovane.
Sulla questione interviene ora Carmelo Comisi, del Movis di Vittoria, che dichara: "Ora, visto che molta gente diventa generosa quando sa di persone in difficoltà e (cosa ancor più importante) l’Asp si muove celermente quando viene pubblicamente accusata di inadempienze, vorrei chiedere agli amici giornalisti di parlare della sedia che permette alle persone che non possono o hanno difficoltà a deambulare di percorrere sentieri impervi. Si tratta di una sedia che vorremmo poter mettere a disposizione dei gruppi e delle associazioni che si occupano di escursionismo. Per questa particolare carrozzina, il cui costo è inferiore a 4000€, abbiamo indirizzato l’esiguo ricavato dell’intero Handy Pride ma, come da accordi precedentemente presi, avremmo dovuto ottenere il resto della somma dall’Asp. Purtroppo, non abbiamo ancora ricevuto alcunché come conseguenza delle nostre richieste. Perciò, pur consapevoli che il nostro appello non è di natura fondamentale come quello di Eva, vorremmo che la stampa facesse risaltare questo caso, insieme all’importanza che rivestirebbe, in termini di inclusione sociale, potere avere un ausilio come quello da noi richiesto".
A proposito del vertice fra la giovane ventisettenne ed Aricò, invece, l'Asp ha diffuso una nota nella quale definisce il vertice "sereno"
"Il dato della attesa da due anni- ha voluto precisare Aricò- era del tutto inesatto. La richiesta di sostituzione della sedia, già prevista per luglio 2016, era stata fatta in maggio e gli uffici avrebbero chiamato la ragazza entro un paio di settimane".
I fondi per questi interventi- fanno sapere dall'Asp- sono già disponibili grazie allo stanziamento di un milione di euro, che la azienda aveva deciso pochi mesi fa. In ogni caso, visto il disagio, la Direzione ha potuto anticipare la conclusione della pratica, con l'ordine di acquisto emesso in mattinata. La consegna del presidio, che deve essere personalizzato, avverrà coi tempi tecnici necessari alla ditta fornitrice.
Si conclude, dunque, positivamente una vicenda spiacevole: la ragazza avrà sollievo al suo disagio in una vita vissuta su una sedia a rotelle, per lei strumento di “libertà”.