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Ospedale Comiso, dopo anni torna l’Eswl

Si tratta di un metodo non invasivo per trattare i calcoli renali

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Torna a Comiso l’Eswl, ovvero la litotrissia extra-corporea. Lunedì 6 i primi 8 pazienti saranno trattati con questo metodo non invasivo (non viene quindi fatta un’incisione) che permette di trattare i calcoli renali.

Durante la procedura, una macchina speciale chiamata litotritore manda onde d’urto innocue attraverso la pelle ed i muscoli della schiena e si concentra direttamente sul calcolo renale. Il calcolo, poi, si rompe in piccoli pezzi, a causa della forza delle onde d’urto ripetute, ed esce naturalmente dal corpo attraverso l’urina. L’eswl viene eseguita in ambulatorio e si va a casa poco dopo il trattamento. Non viene fatta nessuna incisione e per questo motivo la litotrissia riduce molto le possibili complicanze di un intervento chirurgico classico, il disagio per il paziente, i tempi di recupero e non rimangono cicatrici. È inoltre sicuro anche per bambini e anziani.

Sia i primi otto pazienti che tutti gli altri, quindi, grazie a questa tecnica potrebbero evitare alternative endoscopiche o addirittura chirurgiche.  

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