Si costituirà parte civile insieme all’ Ente che rappresenta, il Sindaco Moscato, dopo le minacce nei suoi confronti e la conseguente denuncia alle autorità competenti di “Ciccio Pizzetto” - appartenente al clan della Stidda - che lo scorso febbraio aveva lanciato insulti e messaggi minatori all’ indirizzo del primo cittadino e di un giornalista ibleo.
I Fatti: nel mese di febbraio, il Sindaco di Vittoria era stato invitato a parlare di agromafie ai microfoni di Radio Anch'io, in onda da Vittoria, durante la quale, il Sindaco aveva anche parlato delle azioni di legalità intraprese per contrastare il fenomeno malavitoso a Vittoria.
Aveva raccontato del nuovo regolamento del Mercato ortofrutticolo, sul controllo degli accessi, sulle richieste di informativa antimafia e su come si stesse lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine e la Prefettura di Ragusa.
In più, nel corso della trasmissione, aveva segnalato una pericolosa recrudescenza criminale e una riorganizzazione dei clan a cui si aggiungeva il ritorno in città di alcuni pentiti eccellenti.
“Probabilmente le mie parole hanno dato fastidio a qualcuno – ha commentato il Sindaco dalla sua pagina social - e, subito dopo il mio intervento pubblico, ho ricevuto alcuni messaggi minatori nei miei confronti”
Dopo le querele si adoperavano gli inquirenti e le indagini portavano all’ arresto del Cicco Pizzetto durante l’operazione Survivors, che ha sgominato una cosca cittadina dedita alle estorsioni.
“Questo signore, continua il primo cittadino, oltre agli insulti e alle minacce, ha anche affermato che “la mafia non esiste”. Nessuno può permettersi simili comportamenti e nessuno potrà fermare l'azione ferma e decisa dell'amministrazione a tutela della legalità e dell'imprenditoria”.
Va avanti Moscato per la sua strada, deciso, senza indugi ne tentennamenti;
“Ci costituiremo parte civile nel procedimento, promette il Sindaco, per dare un chiaro segnale: le istituzioni e la città non chinano la testa dinanzi a nessuno. Continuerò a denunciare il malaffare convinto che la sinergia tra amministrazioni locali, la stampa coraggiosa e le forze dell'ordine sia l'unico viatico per stroncare i clan”