Entrando in una Chiesa, soprattutto settecentesca e barocca, non possiamo fare a meno di notare la sua bellezza, le opere d’arte custodite al suo interno, gli stucchi, i fregi, le pale d’altare.
Tutto ci parla di grandezza e magnificenza, di glorie passate ma anche moderne.
Tra questi tesori d’arte non possono sfuggire, all’occhio più attento, i meravigliosi organi a canne settecenteschi, opere di “ingegneria” antica, realizzati da sapienti ed esperte mani, ancora funzionanti o appena restaurati
Molti di essi sono ancora perfettamente funzionanti dopo secoli ed utilizzati durante le liturgie o nei matrimoni.
Il suono grave e cupo risuona dentro le basiliche trasportando l’ ascoltatore in atmosfere d’altri tempi.
Moltissimi i pezzi scritti per organo e che l’Ufficio Cultura della Diocesi di Ragusa vuol riportare in auge attraverso il percorso concertistico e rassegna “Cultura per la Vita”, che sarà inaugurato domani 16 febbraio, ore 20.00, presso il Laboratorio di “Arte Organaria di A. Bovelacci” a Ragusa.
Il concerto per organo, a cura del Maestro Diego Cannizzaro, attraverserà sei secoli di tradizione organistica a partire dal repertorio rinascimentale per finire al repertorio contemporaneo grazie alla ricca dotazione strumentale della sede della Casa Organaria di Bovelacci in Ragusa. Il Maestro Diego Cannizzaro, oltre a suonare i pezzi, commenterà i più significativi di ogni singola epoca scegliendo di volta in volta lo strumento più idoneo allo scopo.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
(Fonte e foto: Insieme Rg)