72 in totale gli anni di carcere inflitti dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Ragusa, Andrea Reale, nel procedimento celebratosi con il rito abbreviato per l’ omicidio del 39enne Salvatore Nicosia, meglio conosciuto come “Turi Mazinga” per la sua prestanza fisica, che fu freddato a colpi di fucile da caccia a pallini calibro 12 - presso la propria attività di autoricambi – la mattina del 12 settembre 2016.
30 anni di reclusione a Giacomo Iannello, di origini messinesi ma residente a Vittoria, 16 anni di reclusione al padre di Giacomo, Carmelo Iannello, così pure per Giuseppe Scionti e ancora 10 di reclusione per Yvan Cacciolla.
I dissapori tra il Nicosia e Giacomo Iannello pare fossero scaturiti da affari in comune andati a male, situazione che aveva “avvelenato gli animi”, inasprendo i rapporti; litigi, parole grosse, i debiti, le minacce, fino alla sventurata decisione di organizzare la spedizione omicida.
I quattro erano stati arrestati poco dopo l’ efferato delitto: secondo l’ impianto accusatorio a commettere il delitto sarebbero stati Giacomo Iannello e Giuseppe Scionti, mentre Carmelo li avrebbe attesi per la fuga. Il giovane Yvan Cacciolla era solo a conoscenza del piano e dell'omicidio.
Gli autori del delitto sarebbero fuggiti a bordo di un furgone della ditta della vittima per raggiungere contrada Resinè, abbandonare lì il mezzo e darsi alla macchia su un’auto lasciata pronta lì in precedenza.
Non è mai stata ritrovata l' arma del delitto.
(foto: repertorio web)