Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Crollo dei prezzi al Mercato di Vittoria. Moscato: "Città al collasso. Scrivero' al Presidente Mattarella"

Condividi su:

La pressante crisi economica continua ad attanagliare e soffocare molte famiglie e imprese, che rischiano il default e il crollo finanziario.

A soffrire di questa morsa sono soprattutto loro, i piccoli e medi imprenditori agricoli costretti a svendere il proprio prodotto per pochissimi centesimi al Kg.

Non si respira una buona aria neanche al mercato ortofrutticolo di Vittoria, dove il prezzo del prodotto è sceso decisamente sotto la media: il ciliegino e il piccadilly, così come la zucchina, i cetrioli e la melanzana; prezzi al lastrico, dove 20, 40 o 70 centesimi di Euro.

I nodi vengono adesso tutti al pettini ed i problemi annosi sono diventati vere e proprie voragini che inghiottono i produttori e i commercianti.

Le responsabilità?

Ciascuna delle parti lancia strali contro l’ altra ma la realtà è una sola: la produzione e la selvaggia commercializzazione del prodotto straniero – soprattutto della fascia magrebina – che ha “invaso” il nostro mercato, mortificando il nostro prodotto.

Prodotto che viene preferito dalla grande distribuzione Europea.

Sarebbe poco onesto ridurre il problema alla sola invasione del pomodorino tunisino senza considerare anche le gravi responsabilità politiche e le logiche privatistiche e affaristiche che sottendono  spesso alle stipule di accordi internazionali.

Anche il sindaco Moscato si dice preoccupato: dalla sua pagina social ha dichiarato di star preparando “una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la carica più alta dello Stato. Un siciliano come noi. Una lettera che conterrà la drammatica situazione della nostra città e che porta il grido di dolore di una città che sta sprofondando nel baratro”.

Dichiara ancora il primo cittadino: “Oggi un’altra giornata nerissima per la nostra agricoltura. Al mercato prezzi ancora bassissimi, così come avvenuto negli ultimi mesi, e molta merce invenduta. I produttori sono sempre più disperati e le aziende al collasso. La nostra comunità è martoriata da questa crisi senza precedenti e non si vede alcuna mano tesa per il nostro territorio. Ad oggi non ci sono nemmeno referenti istituzionali a cui appellarci a Roma”.

Speriamo che il “grido di dolore della città che sta sprofondando nel baratro”, giunga presto al destinatario e che soprattutto porti frutti di cambiamento, un vento nuovo per la nostra economia al collasso e per il nostro territorio.

(foto: repertorio web)

Condividi su:

Seguici su Facebook