Sono stati scarcerati, in attesa del processo, i 12 migranti arrestati dalla Polizia di Stato lunedì pomeriggio perché accusati di aver sequestrato il responsabile ed un collaboratore del centro per migranti di Vittoria nel quale erano ospitati.
Il gruppo era ospitato in un centro convenzionato con la Prefettura e già nei primi di luglio, insieme a molti altri migranti, doveva essere trasferito in alcuni centri Sprar della provincia di Agrigento. In quella occasione, tutti i 34 i destinatari del trasferimento si erano rifiutati di partire protestando veemente, tanto che era dovuta intervenire la Polizia. In queste settimane, qualcuno si era convinto ed aveva acconsentito al trasferimento, molti altri, invece, erano rimasti ed hanno continuato ad usufruire dei servizi che la struttura, per spirito umanitario, ha erogato benché non ne avessero pi diritto. Come se non bastasse, alcuni hanno iniziato a pretendere anche il pagamento del pocket money settimanale, ossia la somma di 17,50 euro, stabilita dalla convenzione della Prefettura. L'importo, corrisposto ogni sabato, giorno 11 non era stato versato a quelli che dovevano essere trasferiti, proprio perché, formalmente, erano a carico di altre strutture. Da qui la rivolta: mentre il responsabile, un uomo di 46 anni, ed il suo collaboratore di 35, entrambi vittoriesi, si trovavano negli uffici del Centro, i 12 ospiti hanno fatto irruzione ed hanno chiuso la porta, intimando che non li avrebbero liberati se non avessero ricevuto i pocket money. Uno di loro si è impossessato del telefono della struttura, per impedire che venisse avvisata la Polizia; un altro ha tentato di strappare al collaboratore un mazzo di chiavi, tra le quali vi era quella della cassaforte.
Le vittime, infine, sono riuscite a chiamare la Polizia che le ha liberate. Il pm, Monica Monego, della Procura della Repubblica di Ragusa, aveva disposto che tutti gli arrestati venissero posti agli arresti domiciliari, nella stessa struttura. Ieri i loro arresti sono stati convalidati ed intanto sono stati scarcerati, in attesa del processo. Nel frattempo continuano a rimanere nel centro dove operano anche le loro vittime. Ad intervenire sulla vicenda l’assessore alle Politiche sociali, Francesco Cannizzo, il quale condanna l’episodio ed esprimere la propria solidarietà al responsabile della struttura ed al suo collaboratore”.
Più duro il consigliere di Fdi, Giovanni Moscato, che parla di “ un episodio di una gravità inaudita. Soltanto il pronto intervento della Polizia ha evitato qualcosa di più grave.
La nostra comunità è basita e sotto shock: questo è l’ennesimo segnale di un fenomeno migratorio ormai totalmente fuori controllo per l’inettitudine del nostro governo nazionale. Quello che è successo- aggiunge- non si può tollerare, specie in un periodo così difficile con svariate famiglie. Inviamo la nostra solidarietà ai due operatori ed un plauso alla Polizia. Vittoria ha bisogno di più uomini delle forze dell’ordine per il controllo delle tante emergenze sul territorio”.