Una rete. Per connettere tutti i reparti di emergenza-urgenza. Unendoli al controllo operativo del 118. E, soprattutto, l’attivazione di concorsi straordinari per garantire forze nuove e fresche ai Pronto soccorso del territorio. E’ la ricetta che l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza intende attivare per il Catanese e che l’on. Orazio Ragusa chiede possa essere esportata pure nell’area iblea. “Ho seguito con grande attenzione – sottolinea il deputato regionale – la riunione che l’assessore Razza ha tenuto nei giorni scorsi a Catania avente a oggetto proprio il futuro dei Pronto soccorso alla luce delle lunghe attese con cui pazienti, anche gravi, si trovano costretti a fare i conti. Una situazione che, fatte le debite proporzioni legate al numero dei residenti, si verifica pure dalle nostre parti così come, nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di leggere sui giornali. Da qui, dunque, la necessità di richiedere una verifica analoga per la provincia di Ragusa, attivando tutte le misure che risultano necessarie per cercare di assicurare le dovute risposte alla collettività. Senza dimenticare l’impellenza di ridurre le liste d’attesa con riferimento agli esami diagnostici e alle visite specialistiche”. “Il concorso straordinario? – si chiede l’on. Ragusa – Sì, è una strada. Ma non può essere certo l’unica. Perché esiste un problema di logistica, un problema di accoglienza, un problema tutto strettamente correlato alla presenza di specialisti connessi alla filiera del Pronto soccorso. Mi rendo conto che la questione non è semplice. Ma da qualche parte bisognerà cominciare. Perché ogni giorno registriamo segnalazioni non positive che arrivano dai pazienti dei Pronto soccorso di Modica, Ragusa e Vittoria. E ritengo che qualcosa vada fatta. Non si può continuare così, come se nulla fosse, aspettando che la situazione vada sempre più a degradare. E’ necessario individuare delle soluzioni e far sì che le istituzioni, in questo caso il Governo regionale, possano essere presenti. Ecco perché invito l’assessore Razza a tenere un incontro sulla falsa riga di quanto accaduto a Catania anche nell’area iblea per verificare che tipo di percorsi è possibile compiere rispetto alla creazione di una rete territoriale dell’emergenza-urgenza”.