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Sallemi (FDI): “Scioglimento pilotato dei Comuni, rifiuti, Stato e Antistato. Finalmente la relazione della Commissione Regionale Antimafia fa luce"

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In merito alla recente relazione della Commissione Regionale Antimafia dell'Ars si delinea un quadro inquietante che fa luce su molti scioglimenti “pilotati” dei Comuni siciliani. Le parole del presidente Claudio Fava sono chiare “un intreccio di interessi privati e pubbliche compiacenze che in Sicilia ha reso spesso il sistema dei rifiuti subalterno a quegli interessi e a quelle compiacenze”, ma anche un “uso disinvolto degli scioglimenti dei Comuni per mafia” e il “ricorrere di taluni personaggi che ricordano ciò che è stato il sistema Montante” “La relazione finale della Commissione regionale antimafia, approvata all’unanimità da tutti i suoi componenti segno, questo, di una visione univoca di una situazione generale, non mi ha turbato più di tanto” dichiara il Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia Salvo Sallemi. “Abbiamo sempre ritenuto che dietro lo scioglimento dei Comuni ci fosse una doppia verità, spesso frutto di interessi di parte, di contumelie e di architetture improvvisate e dannose. Dal sistema dei rifiuti, per passare alla ratifica di atti elaborati da altri sui quali andava apposta “la firmetta”. Sindaci mediaticamente massacrati e Amministrazioni letteralmente smontate e maciullate nell’ottica dell’antimafia di sistema. Abbiamo sempre ritenuto che dietro l’utilizzo dell’art. 143 del TUEL, che disciplina lo scioglimento dei Consigli Comunali per infiltrazione mafiosa, ci fosse una certa discrezionalità potenzialmente dannosa”. “Lo scioglimento di alcuni Comuni – evidenzia Sallemi - tra cui Scicli, Racalmuto e Siculiana per infiltrazione mafiosa è avvenuto anche attraverso un uso distorto e strumentale di campagne di stampa. Ed è proprio su una certa stampa e su una certa politica che andrebbe puntata l’attenzione della Magistratura affinché a certi clamori e lacunosi silenzi si dia il giusto ruolo e lo specifico peso. Sono certo che la luce che lentamente sta illuminando i casi di Scicli, Siculiana e Racalmuto presto si accenderà anche sullo scioglimento che ha interessato la Città di Vittoria e l’Amministrazione Moscato. Tra l’altro, proprio sul caso rifiuti, relativamente al caso della Città di Vittoria, le supposizioni della relazione prefettizia sono state smentite categoricamente proprio dagli stessi atti amministrativi deliberati dalla Commissione straordinaria prefettizia che regge temporaneamente il governo della Città. Infatti la triade prefettizia ha pedissequamente seguito le procedure dell’amministrazione Moscato senza mai discostarsi dalle scelte amministrative poste in essere da quest'ultima. Come, ad esempio, la gara ponte o l’affidamento dei servizi analoghi e proprio con quest’ultima procedura il servizio venne affidato dai commissari alla Teck servizi srl, oggi colpita da interdittiva antimafia a dimostrazione che anche il sistema delle white-list predisposte dalle Prefetture è assolutamente inidoneo a salvaguardare le amministrazioni locali e a garantire i territori da possibili infiltrazioni mafiose”. Sul tema interviene anche la deputazione Nazionale e Regionale di FDI, l’Onorevole Carolina Varchi: “Desta molta preoccupazione la relazione finale della commissione regionale antimafia e se fosse provata l’esistenza di una sorta di contropotere in grado di pilotare gli scioglimenti dei Comuni per ragioni che nulla hanno a che vedere con il bene della cosa pubblica, è bene che tutta la politica, trasversalmente, si interroghi sulle necessarie modifiche legislative. Sovvertire l’esito del voto popolare per interessi di potenti consorterie è quanto di più lontano ci sia dalla democrazia. Fratelli d’Italia parteciperà al dibattito con proposte serie e costruttive.” Rossana Cannata, vice presidente della Commissione regionale antimafia e anti corruzione aggiunge:” Quanto emerso nell’inchiesta condotta in commissione ha suscitato riflessioni sulla legislazione vigente non solo in materia di rifiuti. Nello specifico con riguardo all’articolo 143 TUEL è chiaro che sciogliere un Ente locale vuol dire provocare un vulnus democratico in una città e, fermo restando l’obiettivo di garantire sempre la legalità nelle amministrazioni pubbliche, è stato riscontrato ancora una volta che vi è bisogno di una revisione della normativa vigente a partire dalla verifica dell’avvio dell’indagine”. Per il deputato regionale Gaetano Galvagno, membro della Commissione Regionale Antimafia: “Uno scenario veramente cupo e poco trasparente. Lo scioglimento dei Comuni per infiltrazione mafiosa dovrebbe essere un sistema di salvaguardia e tutela e non un mezzo per sovvertire il voto popolare. Lo scenario che la relazione traccia è preoccupante e destabilizzante, appare chiaro che una rivisitazione del 143 del TUEL nell’ottica dell’eliminazione della discrezionalità da parte degli organi preposti sia doverosa.”

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