“Ricevo e pubblico volentieri una lettera inviatami da una nostra concittadina che lamenta disservizi negli uffici del Distretto Sanitario di Vittoria”. Così Salvatore Di Falco, candidato sindaco di Vittoria sostenuto dalle liste civiche ‘Vittoria Unita’, ‘Di Falco Sindaco’ e ‘In Movimento per Vittoria e Scoglitti’. “Salve signor candidato sindaco, sono una cittadina di Vittoria profondamente indignata! Se in questa città ci fosse un sindaco mi lamenterei con lui, ma non c’è, quindi, mi rivolgo a lei. È assodato che, quando malauguratamente un povero cittadino deve espletare una qualsiasi pratica in qualsivoglia ufficio comunale, deve armarsi di buona volontà e di tanta pazienza perché sa benissimo che le file sono lunghe, a maggior ragione in questo periodo, quando il Covid ha amplificato in maniera esponenziale la sequela ai ‘santi’ sportelli! Ebbene, quello che è intollerabile, è quando i funzionari di tali sportelli, lasciati trasportare dalla marea del momento decidono di cambiare i termini di approvvigionamento dei numeri che in qualche modo dovrebbero garantire un ordine di arrivo. Siamo al distretto sanitario, organo in totale disfacimento, dove per sbrigare una pratica si devono aspettare mesi previa prenotazione (prenotazione che è un vero terno al lotto, in quanto nessuno risponde al telefono da tempo immemore). L'utente, allora, armandosi della pazienza di cui sopra, decide di appostarsi sulle gradinate, con la pioggia o con il vento, con il freddo o con il caldo, nella speranza che, dopo ore e ore di attesa, la propria pratica possa essere sbrigata. Ma la cosa che oggi mi ha fatto letteralmente uscire dai gangheri è stata non aver trovato il numero. Gli emeriti funzionari hanno distribuito 20 numeri (perché tassativamente non ne espletano più di 20 pratiche in 4 ore) ai presenti recatisi nell’ufficio all’alba, che hanno scritto il loro nome su un pezzo di carta e hanno così avuto il diritto di precedenza. Mi ribello al pezzo di carta! Mi ribello al fatto che mi devo appostare due ore prima dell’apertura dell’ufficio per avere diritto di precedenza su un pezzo di carta! Mi chiedo: se fosse una persona anziana ad aver bisogno, come farebbe? È incivile e retrogrado. Chiedo a lei, dunque, cosa può fare un cittadino per avere garantiti i propri diritti? Distinti saluti.” “Alla luce di questa lettera – dice Salvatore Di Falco - chiedo un incontro ai vertici dell’ASP di Ragusa per discutere di questi disservizi e trovare insieme una soluzione. Un incontro dai toni per nulla polemici, piuttosto un dialogo costruttivo con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione del distretto sanitario e dei servizi resi all’utenza vittoriese”.