Consideriamo il lavoro un bene comune. Contrastiamo l’idea di una città normalizzata attorno al concetto del lavoro come concessione. Immaginiamo una Città che torni a costruire sviluppo autonomo, autocentrato, partecipato e diffuso. Sfidiamo la normalizzazione immaginando una rivoluzione. Immaginiamo un “Patto comunale per l’economia e il lavoro”, che sappia promuovere lavoro di qualità, opportunità e diritti. Un patto che dia coesione sociale. Un patto che promuova nuove politiche per il lavoro, politiche attive e passive (Orientamento, formazione, informagiovani, sportello per l’imprenditoria e il lavoro). Un patto che promuova azioni a sostegno del lavoro di qualità, che snellisca la burocrazia e la coniughi con la trasparenza dei mercati fondata sulla certezza dei tempi e modalità delle azioni e contrattazioni. Un patto che promuova la riconversione ecologica dell’economia, la sostenibilità sociale dello sviluppo attorno al Welfare circolare e di comunità come al Welfare aziendale. Un patto che contrasti ogni forma di sfruttamento del lavoro e il caporalato.