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Virus del pomodoro | Sallemi: “Agricoltori vittoriesi massacrati dal Tomato Brown. Chiesto incontro con l’assessore regionale Scilla"

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Il candidato a sindaco Salvo Sallemi ha annunciato la richiesta di un incontro, per il tramite dell’onorevole Giorgio Assenza, all’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla sulle nefaste conseguenze del virus Tomato Brown che sta falcidiando le produzioni vittoriesi con ingenti danni per migliaia di aziende. “Il tomato brown rugose fruit – dice Sallemi – è un virus presente ormai da tempo nel nostro territorio. Purtroppo per noi colpisce in maniera aggressiva le produzioni di pomodoro e le piante colpite, per via di una rapida diffusione del virus, spesso finiscono per contagiare tutte le altre mandando a monte i sacrifici dei nostri agricoltori e danneggiando intere produzioni”. “Si stima che i danni derivati dal virus abbiano portato a un calo del circa 30-40 per cento della produzione e in termini economici si parla di conseguenze catastrofiche per i nostri produttori già pesantemente danneggiati dalla crisi, dalla pandemia, dai costi delle materie prime sempre più elevati. Per queste ragioni ho interessato l’onorevole Giorgio Assenza che ha prontamente accolto il nostro appello, ossia quello di chiedere l'apertura di un tavolo con l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla. Ho chiesto espressamente, visto il momento che vive la città, che al tavolo siedano tutti i candidati a sindaco e le associazioni di categoria. E’ questo il momento non della politica delle parole ma dell’unione e del confronto per trovare soluzioni concrete”. “In primis chiederò sostegno economico per le imprese agricole che hanno subito danni. Servono ristori per chi ha dovuto sradicare intere produzioni e al contempo serve puntare sulla ricerca e sulla genetica per prevenire e contrastare la diffusione del virus, trovando modi per isolarlo e combatterne la trasmissibilità” “Si tratta di una situazione emergenziale che dura ormai da tempo e come tale va trattata. Chiederemo ascolto e risposte da Palermo ma anche da Roma. Non possiamo vedere inermi la distruzione del nostro tessuto produttivo”, conclude Sallemi.

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