Sono differenti “tele-visioni”, 54 in tutto, quelle che creativi e designer hanno proposto ieri a Marina di Ragusa trasformando in opere d’arte le sagome dei televisori a tubo catodico, componenti dell’installazione artistica #met2b al Met. L’Urban Art MEeTing 2015 tramuta i televisori in alveari per le api, in mini abitazioni di design, in contenitori in cui i mattoncini della Lego diventano antenne e trasmettono il monoscopio della Rai. I cavi elettrici diventano serpenti e la tv è la testa di Medusa che pietrifica le sue vittime, ma stavolta con le parole, non con lo sguardo. Interpretazioni che nascono dall’estemporanea d’arte che per l’intera giornata di ieri ha caratterizzato il fine settimana della località balneare con creativi e artisti provenienti da varie zone della Sicilia e da varie parti d’Italia (un iscritto anche dalla Germania), pronti a prender parte al progetto d’arte urbana voluto da Thomas Battaglia con la direzione artistica degli architetti Elisa Muccio e Danilo Dimartino. I 54 supporti a forma di televisore sono stati totalmente stravolti, trasformati, rielaborati dai partecipanti. Hanno preso nuove forme divenendo il contenuto di una fiaba o lanciando messaggi di dissenso rispetto al medium che, nell’era dell’immagine, è il più diffuso e popolare di sempre, ma al tempo stesso controverso e contraddittorio. Tributi e critiche sferzanti al mondo della tv che nel 1954, con l’inizio delle trasmissioni della Rai, ha preso piede anche in Italia. E quella degli artisti, che hanno suscitato la curiosità dei turisti e dei numerosi bagnanti della vicina spiaggia, è stata una creatività contagiosa. All’opera con gli strumenti più disparati, come seghe, trapani, vernici, bombolette spray, carte e stoffe, hanno dato una personale e straordinaria veste ad ogni lavoro. E così il televisore non è più contenitore di immagini, ma generatore di immagini, creando una connessione tra immaginario e reale. Ma le visioni sono tante. Un televisore cerca una via di uscita che non esiste, incastrato tra fili di rame.
Un altro televisore lancia invece aneliti di morte, trasformando gli individui in zombie. Ma ci sono anche scelte assolutamente differenti. Il televisore della nonna diventa complemento d'arredo mentre un altro televisore offre una visione edulcorata della tv e trasmette un giardino onirico. L’ipnosi provocata dal televisore diventa un invito a staccare la presa. Un ricordo del passato porta con rimpianto al carosello degli anni '60, ma nel frattempo un colpo di pistola allo schermo blocca la televisione di oggi che non trasmette più i valori educativi per cui era nata. Un’altra visione rende la tv strumento di connessione tra uomo e donna, ma anche tra uomo e uomo, tra donna e donna, tra transgender, una connessione tra amore e amore senza pregiudizi e senza differenze. Alcuni creativi si sono soffermati sull’impatto che ha questo mezzo di comunicazione di massa, tra realtà e finzione. Come il miele attira le api, lo schermo trasmette l’effimero che, mascherato da verità, attrae gli spettatori. E così si arriva ad un cervello che è sospeso, ramificato con la tv stessa mentre l’intelligenza umana si schianta sullo schermo. La tv rappresentata da uno specchio rotto perché offre una realtà distorta. Ma in queste opere c’è anche una forte critica alla società che, proprio attraverso la tv, viene dominata dai grandi poteri capaci di addormentare il libero pensiero di chi guarda con lo scopo di perseguire fini politici o commerciali. E così la donna diventa donna-oggetto, vittima della televisione che ne risucchia la sua identità femminile per sfruttarne la bellezza del corpo. L’estro dei creativi che si sono scommessi nella nuova estemporanea d’arte, porta a trasformare il televisore in un’edicola votiva rivisitata in chiave pop. Tante visioni, ricche di personalità, adesso in mostra sulla facciata esterna dove le opere sono state sistemate dagli uomini-arrampicatori dell’associazione “Scinni i duocu”.
Un nuovo grande spettacolo, donato dal prospetto frontale dominato da colori e forme alterate, una mostra d’arte urbana a cielo aperto che si potrà ammirare fino al 23 agosto, data in cui verrà proclamato il vincitore che si aggiudicherà il soggiorno al museo albergo “Atelier sul Mare” a Castel di Tusa, Messina. Nella stessa giornata si terrà l’allegra ed appassionante asta aperta a tutti e in cui ciascuno potrà aggiudicarsi la sua opera preferita. Ma intanto il pubblico è invitato a indicare la propria opera favorita votandola con un “like” nell’album fotografico che nei prossimi giorni racchiuderà tutte le opere all’interno della pagina facebook del Met www.facebook.com/metsicilia. Torna infatti il premio social, e l’opera con più “mi piace” potrà aggiudicarsi il premio a sorpresa di quest’anno.