Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Comunità energetiche, Pirrè (FDI): "Comune di Vittoria si faccia parte attiva. Occasione da sfruttare "

Condividi su:

Sfruttare la nuova normativa sulle Comunità Energetiche promuovendo l'unione tra pubblico e privato con innegabili benefici ambientali, economici e sociali. E' questo l'appello che lancia Matteo Pirré, del Dipartimento Lavoro e Politiche Europee di Fratelli d'Italia Vittoria, invitando il Comune a incentivare la formazione di comunità energetiche in città.

"La normativa in tema di Comunità Energetiche – spiega Pirré – spinge sul tema della costruzione di reti intelligenti e di sviluppo di energia a chilometro zero. In buona sostanza una Comunità Energetica è un’associazione che produce e condivide energia rinnovabile e che gestisce in autonomia energia verde a costi vantaggiosi, riducendo nettamente le emissioni di CO2 e lo spreco energetico. Ne possono far parte semplici cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese. Pensiamo ad esempio alle tante realtà imprenditoriali presenti a Vittoria che producono energia dal fotovoltaico e che potrebbero mettere in rete, con la partecipazione di pubblico e privato, una quantità importante di energia".

"La condivisione dell’energia elettrica prodotta avviene utilizzando la rete di distribuzione elettrica esistente e l’autoconsumo di energia rinnovabile avviene, invece, virtualmente".

"Quali sono i benefici? Molteplici – prosegue Pirré – perché si evitano sprechi ma vi sono anche sostanziali benefici economici. Ogni membro della Comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla Comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti. Questo compenso equivale di fatto a una riduzione della bolletta".

"Il Comune di Vittoria – conclude Pirrè– ha partecipato a un avviso della Regione in tema di Comunità Energetiche ricevendo un finanziamento di 11mila euro. Di certo una cifra non sufficiente per avviare una Comunità Energetica ma occorre capire come saranno stati spesi questi fondi. L'ente di Palazzo Iacono può e deve farsi promotore di una progettualità, coinvolgendo anche i privati tramite un project financing in modo tale da far avviare un circolo virtuoso".
Condividi su:

Seguici su Facebook