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Episodi di violenza a Vittoria, Scuderi: "Ululare alla luna non serve. Sono necessari fatti concreti, basta con le parole".

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“Purtroppo, quanto avevamo già chiesto e sollecitato mesi fa, e che si rendeva assolutamente necessario, ora è più che mai indispensabile. Non ne possiamo più di vedere la città di Vittoria ridotta in questi termini. Che l’Amministrazione comunale, che ha una responsabilità, come dire, oggettiva su quanto sta accadendo, intervenga e assuma provvedimenti specifici per individuare una soluzione. Ululare alla luna non serve”. E’ il commento che arriva dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Scuderi, facendo riferimento al nuovo episodio di bullismo verificatosi in via Adua, all’interno di un esercizio commerciale h24. “Se non si individua la natura del problema – prosegue Scuderi – sarà difficile trovare la cura, per utilizzare un termine caro al sindaco Aiello. Ma se quest’ultimo non assume iniziative specifiche, e quando lo fa sono tardive, se non accoglie la convocazione di una discussione straordinaria in Consiglio comunale, così come una mozione di Fdi aveva chiesto un anno fa, puntando i riflettori su un problema che è soprattutto sociale, difficilmente si comincerà a indirizzare l’attenzione sul versante opportuno. Non ci sono dubbi. Il problema non solo esiste ma è anche molto pesante. E a fronte di situazioni straordinarie, sono necessarie misure parimenti straordinarie. Il sindaco è capace, non dico di prenderle, ma quantomeno di raccordarle? Perché, quando è stato messo alle strette, politicamente parlando, dalla riunione dei capigruppo, non ha poi partecipato alla seduta aperta del civico consesso tenutasi a Scoglitti sull’argomento? Fare del vittimismo becero e scaricare la colpa sugli altri non serve a nulla. E’ lui il sindaco. E da lui i vittoriesi si attendono una indicazione rapida e univoca. E, glielo chiediamo per favore, la smetta di scrivere post sibillini su Facebook. Non servono a niente se non a innalzare il livello di tensione, nessuno ne sente il bisogno. Sono necessari, piuttosto, atti e provvedimenti certi. Quando si chiede aiuto, si fanno richieste certe. Il tempo delle parole è finito da un pezzo. Occorrono fatti”.

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