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“La traccia di un gesto”. È il tema della personale di pittura del prof. Angelo Iemulo presso la Fondazione Bufalino, inaugurata il 7 giugno e che resterà aperta al pubblico fino al 23 giugno.

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Un folto pubblico ha applaudito l’inaugurazione della personale del maestro Iemulo, che resterà
fruibile ancora ai visitatori.
“Si tratta di una serie di lavori del professore Iemulo, realizzati tra il 2021 e il 2024 – spiega il
sindaco Maria Rita Schembari – dove il soggetto è il volto umano; tra tanti è riconoscibile quello di
Gesualdo Bufalino. Variazioni sul tema, direbbe qualcuno. Cento, mille volti, espressioni dello
stesso viso colte in attimi diversi e successivi, non importa a distanza di quanto tempo. Importa,
piuttosto – continua la Schembari – che I tratti decisi e marcati dei lineamenti, di una iconica
montature d’occhiale, di una ruga ostinata sulla fronte, il colore di fondo su cui si staglia il nero del
tratto, le pieghe e le diverse espressioni del medesimo uomo, colgano lo scrittore dall’insuperabile
facondia, che ha scritto, descritto, scavato a fondo senza pietà nelle viscere dell’uomo e della sua
terra, restituendocene una lettura attuale e prorompente, come merita chi, da vero classico, dimostra
di saper parlare ad ogni generazione. I miei elogi – conclude il primo Cittadino – all’artista Angelo
Iemulo che di queste opere e l’autore ispirato e che ha voluto condividerle con la platea dei
visitatori”.
“Angelo Iemulo, per anni si è concentrato nel tentativo di costruirsi un linguaggio e un segno che
fosse personale – aggiunge Giuseppe Digiacomo, Presidente della Fondazione Bufalino- fortemente
legato ad una visione del mondo e dell’uomo coerente con le sue convinzioni ideologiche, con le
sue tensioni morali”.
“Faccio i miei auguri ad Angelo Iemulo – conclude il Maestro Giovanni La Cognata – con stima e
affetto, e al quale, mentre stavamo prendendo un caffè e stavamo guardando alcuni suoi lavori sul
suo cellulare, chiesi perchè non facesse una mostra. Lui mi rispose: “perchè no?” e così abbiamo
deciso di farla nella sala mostre della Fondazione”.

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