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Documento Politico a difesa del Sito Versalis Ragusa e della sua continuità industriale

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Il presente documento si rivolge ai vertici di Eni, al governo regionale e a quello nazionale, con l'obiettivo di
sensibilizzare e sollecitare un intervento concreto per garantire la continuità del sito industriale Versalis di
Ragusa. Questo stabilimento, con una storia che abbraccia oltre 70 anni di attività industriale, rappresenta
un pilastro fondamentale per l'economia locale e regionale.
La recente decisione di Eni di fermare la produzione di polietilene e di dismettere il sito di Ragusa solleva
gravi preoccupazioni per il futuro del territorio e della sua comunità, che rischiano di subire un impatto
devastante se non si interviene tempestivamente con un piano di investimento adeguato anche in un'ottica
di riconversione industriale del sito.
Lo stabilimento di Ragusa impiega attualmente 121 dipendenti diretti di Versalis e supporta 135 imprese
individuali nella logistica del trasporto polietilene, altrettanti sono i lavoratori nell'indotto.
Tra questi, sono compresi settori cruciali per l'economia locale, come la meccanica di precisione, l'elettro
strumentale, il facchinaggio e le pulizie. La chiusura del sito comporterebbe la perdita di questi posti di
lavoro, con conseguenze devastanti per le famiglie e l'economia locale, amplificando la disoccupazione e
provocando una serie di effetti a catena che coinvolgerebbero anche le piccole e medie imprese del
territorio.
Il sito di Ragusa vanta una lunga e prestigiosa storia industriale, iniziata nel 1955 con la costruzione del
petrolchimico e il primo avviamento degli impianti nel 1959. Da allora, ha attraversato diverse fasi di
sviluppo e riconversione, contribuendo in modo significativo alla produzione di polimeri e all'estrazione di
risorse minerarie dal sottosuolo siciliano. Eni ha svolto attività di estrazione petrolifera a Ragusa per oltre
70 anni, e le risorse generate da questa attività hanno avuto un impatto cruciale sull'energia e
sull'economia regionale.
La presenza di questo polo industriale ha contribuito significativamente alla crescita della economia
cittadina. Ubicato all’esterno del perimetro urbano e non interferente con il paesaggio e con le peculiari
caratteristiche urbanistiche della città, non è stato d’ostacolo al conseguimento di importanti
riconoscimenti, come l'inserimento dell’intero centro storico di Ragusa tra i siti patrimonio dell'UNESCO.
Dimostrazione di come possano convivere settori industriali e presidi culturali d’eccellenza nello stesso
territorio.
Le produzioni del sito Versalis di Ragusa hanno dato vita anche a una solida e importante filiera industriale
che si è sviluppata attorno al sito stesso. Un numero significativo di imprese locali, tra cui quelle impegnate
nella trasformazione del polietilene per uso agricolo, ha potuto beneficiare della disponibilità di materia
prima fornita direttamente dal sito di Ragusa. La chiusura della produzione di polietilene avrà
inevitabilmente conseguenze negative su queste imprese locali, che dipendono direttamente
dall'approvvigionamento costante di materiali per le loro attività produttive.
Nonostante il piano di riconversione della chimica di base proposto da Eni per altri stabilimenti, nel quale
non entriamo nel merito perché oggetto di valutazioni che al momento si svolgono a carattere nazionale,
Ragusa rimane l’unico sito in dismissione senza un programma di investimento definitivo e concreto.
Questo rappresenta una grave ingiustizia per un territorio che ha dato tanto in termini di risorse e
produzione.
Gli altri stabilimenti sono stati inclusi in un piano di riconversione che prevede investimenti significativi, pari
a circa 2 miliardi di euro, ma Ragusa non ha ricevuto alcuna garanzia occupazionale o investimento simile.
Questo squilibrio non solo mina la stabilità economica del nostro territorio, ma accresce il senso di
abbandono e di ingiustizia tra le persone che hanno dedicato la propria vita al sito di Ragusa.

Ragusa ha una forte vocazione industriale, caratterizzata da un modello di piccole e medie imprese che ha
contribuito alla creazione di una delle economie più solide dell’intero territorio siciliano.
Questo tessuto imprenditoriale ha permesso alla regione di svilupparsi economicamente e socialmente,
creando posti di lavoro e benessere per la comunità locale. L’industria chimica e petrolchimica, come quella
rappresentata dal sito Versalis, ha da sempre svolto un ruolo fondamentale nel garantire prosperità a
questa area.
Chiediamo con forza una continuità industriale del sito Ragusa, che assicuri la continuità produttiva e
occupazionale, tanto per i dipendenti diretti quanto per l’indotto. La certezza della produzione industriale è
cruciale non solo per mantenere i livelli occupazionali, ma anche per garantire un futuro di sviluppo
economico e sociale per il territorio. La comunità di Ragusa merita risposte chiare e tempestive per evitare
che la chiusura del sito si trasformi in un dramma per il suo futuro.
La chiusura del sito Versalis di Ragusa senza un adeguato piano di riconversione rappresenterebbe una
catastrofe sociale ed economica per l'intero territorio. Il rischio di perdere un patrimonio industriale e
occupazionale che ha fatto la storia di questa zona è troppo alto, e non possiamo permetterlo. È quindi
imperativo che Eni e le autorità competenti considerino con serietà le nostre richieste e lavorino insieme
per trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e occupazionale di Ragusa, rispettando il
contributo storico e l'importanza strategica di questo sito.
In questo senso si è espresso anche Sua Eccellenza il Vescovo di Ragusa, che ha auspicato vivamente una
soluzione che preservi i posti di lavoro e la stabilità economica delle famiglie.
In un momento in cui la sostenibilità e la transizione energetica sono temi centrali, chiediamo che Ragusa
possa essere inclusa in un piano di sviluppo che garantisca un futuro industriale sicuro e sostenibile, capace
di rispondere alle sfide del presente e del futuro.

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