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Mobilitazione giorno 14, l'invito di Bonetta alle scuole

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Attraverso una lettera inviata ai dirigenti scolastici e ai presidenti delle associazioni culturali della città, l’assessore all’Istruzione e alla Cultura, Gaetano Bonetta, ha formulato l’invito a partecipare, lunedì 14 marzo, alla giornata di mobilitazione in difesa dell’agricoltura.  Gran parte del mondo scolastico e delle associazioni culturali – dichiara Bonetta - ha già espresso vivo senso di partecipazione all’iniziativa”.

Questo il testo della missiva: 

Illustri Dirigenti Scolastici, signori Docenti di ogni ordine e grado, cari Presidenti di Associazioni Culturali, gentilissime famiglie, cari bambini e giovani studenti, la Giunta comunale di Vittoria ha deliberato una giornata di pacifica protesta affinché vengano presi i giusti provvedimenti per il superamento della grave crisi economica e agricola che incombe sulla Sicilia. Con tale atto rivolge a tutta la società civile, ai Sindaci della Sicilia, alle Imprese industriali, agricole, commerciali, alle comunità e alle Istituzioni Religiose, alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali, ai movimenti per l’agricoltura, ai cittadini tutti, alle famiglie e ai lavoratori di ogni tipo, un caldo invito a sospendere le proprie attività lavorative dalle ore 9 alle ore 12 del prossimo 14 marzo. Tale iniziativa, condivisa da tanti altri Sindaci siciliani e financo da alcuni Sindaci pugliesi e lucani, nasce come civile forma di lotta politica per fronteggiare il grande e sconfortante disagio economico del mondo agricolo dell’isola. La Sicilia sta vivendo oggi una profonda crisi economica. La nostra agricoltura sta per essere annientata da assurde regole di mercato imposte dalla comunità europea. La più importante fonte di ricchezza siciliana è allo stremo, è vittima di un profondo e progressivo impoverimento che sta trascinando irrimediabilmente nel baratro tutta la società isolana. Stanno nascendo i nuovi poveri della campagna, i coltivatori diretti, piccoli e medi proprietari. L’intero comparto agricolo dell’isola è incalzato da un drammatico crollo dei prezzi di vendita dei suoi prodotti. Da parecchi mesi oramai, e incessantemente, si hanno flessioni dei prezzi che, rispetto ai livelli commerciali ordinari, raggiungono il 60-70% per le produzioni ortive in serra e il 30% per quelle agrumarie. Sugli stessi e preoccupanti decrementi viaggiano le produzioni vitivinicole. Considerato il progressivo deterioramento della situazione, alcune settimane fa il Sindaco di Vittoria, doverosamente quale primo cittadino della città simbolo della serricoltura, con l’adesione di decine e decine di altri Sindaci siciliani, ha alimentato e sostenuto un movimento di protesta che ha messo radici nel tessuto regionale. E ora, con la deliberazione odierna, la nostra Amministrazione vuole esortare con forza la cittadinanza di Vittoria e tutte le comunità municipali delle aree interessate dalla violenta crisi economica a manifestare pacificamente, facendo sentire alta la voce di disperazione di un territorio che, oramai martoriato e depauperato, rischia di trascinare nel baratro l’intera economia isolana. Sosteniamo con civile dignità tale iniziativa e uniamo la nostra voce a quella dei tantissimi lavoratori della terra che chiedono al Governo Regionale, a quello Nazionale e all’Unione Europea di ascoltare le richieste di un popolo che economicamente impotente piange le scelte comunitarie che ne hanno penalizzato le risorse. Chiediamo,insieme agli agricoltori, iniziative concrete e immediate, quali: attivare le norme di salvaguardia previste negli accordi euro-mediterranei e la loro revisione; avviare la moratoria dei debiti; riconoscere lo stato di crisi e introdurre misure anticrisi; assumere provvedimenti straordinari di sostegno a favore dei produttori agricoli italiani e siciliani in particolare; applicare l’uniformità degli standard fitosanitari ai parametri europei dei prodotti provenienti dai paesi terzi; potenziare le misure di controllo per l’ingresso merci alle dogane. Tutti assieme, di concerto con gli altri Sindaci e con le loro comunità municipali, in pieno accordo con le organizzazioni produttive degli agricoltori, diamo vita ad una manifestazione che coinvolga nella loro totalità le cittadinanze interessate e tartassate dalla crisi agricola siciliana e mediterranea. Giorno 14 marzo, lunedì prossimo, dalle 9 alle 12 protestiamo energicamente e compatti: arrestiamo ogni forma di attività economica e sociale, pubblica e privata. Fermo restando che tutti i servizi civili di prima necessità vengano erogati e assicurati, con un’attiva, partecipata e vigile inoperosità, interrompiamo il lavoro per sole 3 ore per alcune ore e diamo un segnale di forte e condivisa mobilitazione morale e sociale. Incrociamo le braccia e con il silenzio alziamo alto il grido di dolore e di pessimismo in cui viviamo. Tale messaggio deve rimbalzare ovunque e l’eco più forte la dovrà avere a Bruxelles, giacché nello stesso giorno si svolgerà una riunione fra i ministri europei dell’agricoltura, in cui quello italiano, on. Maurizio Martina, chiederà l’attivazione delle clausole di salvaguardia previste nel Trattato euro-mediterraneo (EU-Marocco). Dovrà essere, quella del 14 marzo, una giornata di grande e universale mobilitazione dei Comuni e di intere municipalità cittadine. Si chiede per questo giorno di civile lotta democratica che per alcune ore vengano chiusi i Municipi, fermate le attività istituzionali, le attività economiche, commerciali, sociali, scolastiche. Si deve, meglio, tutti noi dobbiamo far sentire il peso morale della crisi che attraverso la resistenza passiva dell’inoperosità temporanea dovrà assumere il significato più alto ed eclatante della responsabilità istituzionale ed etica delle comunità cittadine. Aderiamo in massa, uniamoci,Sindaci delle grandi città metropolitane e dei piccoli comuni, intellettuali, operatori economici, culturali, sociali, donne, giovani, disoccupati, anziani, studenti, immigrati, stringiamoci in un comune obiettivo. Non perdiamo questa grande occasione di partecipazione responsabile e solidale, da cui potrà dipendere il futuro della nostra società regionale. Dobbiamo dire no a questo mortale declino economico. Diamo un segnale di protesta morale, di vita e di speranza. Fermiamoci e con il silenzio affermiamo i nostri diritti alla vita. Ribadiamo e rivendichiamo la nostra dignità civile. In particolare, è bene ricordare ai cittadini di Vittoria che questa protesta non è un appello partitico, strumentale e di parte. Vittoria, infatti, è di tutti, appartiene a tutti noi. Vittoria non può morire. Blocchiamo per alcune ore le attività pubbliche e private. Dall’agricoltura dipende la nostra esistenza. Agricoltura è vita!

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