Nel giro di qualche giorno, due fatti hanno deluso le attese di quanti continuano, quotidianamente, a credere nella politica come servizio spassionato e sacrificio incondizionato per il bene di tutti. Le cronache quotidiane a livello nazionale ci hanno, purtroppo, abituati e resi assuefatti a spregiudicati cambi di casacca o a baratti e mercimoni di bassa lega, pur di ottenere posizioni di prestigio anche economico. Tutto è iniziato con una inaspettata presentazione di dimissioni da parte del Consigliere Comunale del Pd, Marco Salafia. Il mistero circa una tale decisione si è chiarito allorché è diventata di pubblico dominio la notizia di una assunzione a tempo indeterminato dello stesso Consigliere alle dipendenze della ditta che espleta, per il Comune di Comiso, l’appalto più oneroso. Nulla di illegale, per carità, ma non sempre la liceità coincide con l’opportunità: chi ha fatto sempre mostra di militare in un preciso schieramento politico per ragioni di pura idealità – uno schieramento per cui la “questione morale” è stata bandiera di infinite lotte all’interno e all’esterno- e ha costituito, per tanti giovanissimi, un modello ed un punto di riferimento, ha, poi, il dovere morale di mantener fede a quello stesso modello. Con simile “nonchalance” , il Consigliere di Circoscrizione Silvana Tuvè, eletta alle ultime amministrative grazie ai voti del Pdl, si è tirata fuori dall’agone politico, giustificandosi con ragioni di tipo personale, salvo spuntare, un paio di giorni fa, a sorpresa, tra i componenti del nuovo C.d.A. di SO.A.CO. Questo conferma come l’attuale amministrazione preferisca seguire le solite, pericolose logiche di spartizione anziché affidarsi, nella scelta dei membri di propria nomina, a criteri di equità ed esperienza. Ad ambedue non possiamo che rivolgere le nostre parole di disapprovazione per un comportamento che, ponendo in primo piano l’esclusivo interesse personale, non fa che alimentare il disprezzo di tanti cittadini, soprattutto giovani, nei confronti della politica tutta. Chi scrive continua, nonostante tutto, a credere, per fortuna, che un altro modo di fare politica esiste ed è praticabile.