I militari della Stazione Carabinieri di Ragusa Ibla, coadiuvati da quelli del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Ragusa e da quelli di Vittoria e Comiso hanno dato esecuzione a due misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, dott. Giovanni Giampiccolo, su richiesta del pubblico ministero, dott.ssa Valentina Botti, per l'ipotesi di reato di tentata estorsione in concorso.
I fatti si sono generati sin dal 2014, quando, dopo alcuni mesi di attività congiunta nella compravendita di autoveicoli, due soci – la vittima e l'odierno arrestato – interrompono la società . Uno dei due, scontento del comportamento dell'altro prima tenta di aprire una nuova concessionaria salvo poi, minacciato dall'ex socio, decidere di fuggire a Malta, ove è rimasto diversi mesi.
Da Malta la vittima ha cercato di contattare l'ex socio e, tramite due legali di Vittoria, saldare il dovuto. Inizialmente si erano accordati per 8.000 euro ma poi l'ex socio ha inspiegabilmente fatto lievitare la cifra a 20.000 euro senza fornire alcuna documentazione probatoria, sicché pure i due legali, vistisi impossibilitati a proseguire la mediazione si erano defilati.
Ritornato da Malta e stabilitosi a Ragusa, il "debitore" ha ricevuto presto la visita di una terza persona, un 44enne palermitano residente a Vittoria, anch'egli commerciante di autoveicoli. Questo gli ha riferito che l'ex socio ancora stava aspettando 30.000 euro e gli ha fatto capire ce sarebbe stato meglio pagarli. Dopo tale visita, terrorizzato, la vittima ha cercato tramite un nuovo legale di contattare l'ex socio per quantificare seriamente il dovuto. Quest'ultimo ha solo insistito dicendo che aveva testimoni e che i soldi li pretendeva, senza voler dimostrare nulla documentalmente. Nel frattempo ha esercitato pressioni anche sulla fidanzata della vittima e sul padre, minacciandoli.
Infine nei giorni scorsi è salito a Ragusa due volte. La prima ha minacciato direttamente l'ex socio, nel secondo caso non lo ha trovato ma è stato visto dai carabinieri che hanno riferito al magistrato.
Il Pubblico ministero ha richiesto al Giudice un'idonea misura cautelare. Il GIP, ravvisando esigenze cautelari e l'attuale pericolo, ha disposto per i due indagati gli arresti domiciliari al primo, l'ex socio della vittima, Gaetano Ventura, 32enne vittoriese incensurato. Per il secondo indagato A.G.T., pregiudicato 44enne palermitano residente a Vittoria, anch'egli commerciante di autoveicoli, il giudice ha disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza (Comiso).
Questa mattina i carabinieri sono andati a prenderli presso le rispettive abitazioni e li hanno accompagnati in caserma, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, sono stati sottoposti alle rispettive misure cautelari.