Poco dopo le 20 di ieri sera a Gela, in provincia di Caltanssetta, sul sagrato della chiesa madre affollata di gente è stato "freddato" un tassista gelese, Domenico Sequino, di 56 anni.
A ucciderlo due giovani, che con caschi integrali ed in sella a un ciclomotore, non hanno risparmiato (pare) un intero caricatore.
Seguino nel 2008 era stato condannato per mafia. Al momento dell'agguato stava chiacchierando con un amico.
La gente, testimone dell'efferato omicidio ed in preda al panico è fuggita in ogni dove riparandosi anche nei negozi ancora aperti.
La Vittima
Domenico Sequino già conosciuto agli onori della stampa fin dal 2006 quando venne arrestato per associazione mafiosa, nell’ambito della maxioperazione “Tagli pregiati”, e per mezzo della quale finirono in carcere altre 79 persone, decimando così il gruppo storico di Cosa Nostra a Gela, guidato dai fratelli Rinzivillo. Nel 2008, avendo patteggiato subisce la condanna per associazione mafiosa. Da allora, però, non era stato più coinvolto in altri reati penali.
Domenico Sequino, chiamato “Mimmo” dagli amici era sposato e aveva figli.
(Fonte Ansa)