In una giornata tracciata da un sole quasi primaverile la città di Vittoria dà l’estremo saluto a Giorgio Saillant, vittima dell’efferato omicidio consumato domenica sera sotto casa sua. Troppi lutti per la città di Vittoria. Troppe le lacrime versate da questa città. Una giornata incontrastata da un sole accecante,abbagliante quasi a fare da cornice sulla personalità di Giorgio, un uomo ligio al dovere, dal sorriso luminoso come il sole di oggi e sempre disponibile anche quando non era in servizio. Un cielo azzurro come in un quadro di Monet, limpido, nuvole pure, insomma, tutto lassù è pronto per accogliere l’anima di Giorgio Saillant. Un giorno primaverile in netto contrasto al dolore di una famiglia la cui perdita del proprio caro lascerà una fitta profonda, indelebile e per sempre. Una tragedia immane ha colpito una moglie e tre figli, le cui ferite difficilmente si rimargineranno sommerse da emozioni forti che si sovrappongono in questa terribile giornata. Si, per chi lo conosceva, Giorgio era molto mite e sempre pronto ad agire verso chi ne avesse veramente bisogno. Il corteo è partito da casa sua fino alla Chiesa Evangelica Pentecostale di via Alessandria dove è stato accolto dal pastore Gianni Di Francia, la cui omelia arriva a toccare le corde dell’anima e a condurti in un’atmosfera celestiale e al contempo suggestiva e da brivido.
Una folla commossa ha partecipato ai funerali del vigile del fuoco Giorgio Saillant, assassinato domenica sera davanti alla sua abitazione, in via Guido De Ruggero.
Intorno alle ore 16 la bara ha lasciato la casa dopo che è stata adagiata su un camion dei pompieri. A salutarlo, con il suono delle sirene delle altre camionette, tutti i colleghi visibilmente commossi.
Anche la Chiesa, già ben prima dell'arrivo del feretro, era affollata. Ad attendere il corteo c'era anche il pastore, Giovanni Di Francia, che ha dichiarato con voce e sguardo commossi:
“Dobbiamo rivolgerci a Dio con tutto il cuore e lasciare il peccato, che porta soltanto alla rovina ed alla tragedia. Non c'è altra spiegazione. L'uomo ha voltato le spalle a Dio e si trova in queste situazioni. Dobbiamo tornare a Dio. Il peccato porta vergogna, dolore e morte. Non c'è altro da dire se non che soltanto la Grazia e la Misericordia di Dio possono raggiungere i cuori. Ma tutti noi- ha detto anche con un pizzico di amarezza- tutti noi siamo responsabili, perché ognuno si gira dall'altra parte. Ma la verità è che tutti portiamo il peso di quello che c'è oggi nella società. Ciascuno di noi deve fare la propria parte per dire, anche agli altri, che dobbiamo tornare a Dio. Oggi Dio è stato buttato invece fuori dalle vite, dalle scuole, dalle case, da tutto. Si parla spesso di Dio, ma Dio è un eccellente sconosciuto. Questa è la verità”.
Quindi nessuno tocchi Caino?
“Certamente- ha ribadito-. Lo dice la Bibbia, lo dice Dio. Non ci sono, in questi casi, frasi o dichiarazioni che tengano. Le parole non servono”.