Un nuovo processo in Appello per la morte dei sei operai, di cui due ragusani Giuseppe Tumino e Giuseppe Smecca. Ricordiamo che persero la vita otto anni fa mentre lavoravano al depuratore di Mineo, la cui vicenda fu definita la “strage di Mineo”.
La quarta sezione della Corte di Cassazione ha accolto i motivi avanzati dalle difese degli imputati. Era l'11 giugno di otto anni fa, quando i sei operai che lavoravano ad un pozzetto tra cui i ragusani Tumino e Smecca vennero uccisi dall'acido solfidrico, prodotto dalla cattiva gestione dei fanghi dello stesso impianto o forse anche da sostanze inquinanti.
Durante il processo di primo grado protratto per ben 40 udienze, il Tribunale di Caltagirone aveva assolto il rappresentante legale della ditta di Ragusa per cui lavoravano le due vittime ragusane, Salvatore Carfi' e Salvatore La Cognata, capo-cantiere della stessa ditta dall'accusa di sversamento di sostanze inquinanti; condannati, invece, per il reato di omicidio colposo per violazione delle norme anti-infortunistiche e per traffico illecito di rifiuti. A seguito del ricorso in Cassazione, i giudici hanno rinviato gli atti alla corte d'Appello per indire un nuovo processo.