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Donna deceduta al nosocomio di Modica. Intervento dell'Asp

redazione
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Interviene la Direzione dell’Azienda Sanitaria sulla morte della donna, ricoverata presso il Maggiore di Modica, deceduta per complicanze sopravvenute a seguito della sua terza gravidanza. L’Asp espone e chiarisce tutti i passaggi che hanno preceduto la morte della povera donna:

“La Signora si presenta per ricovero alle ore 16.00 del 17 giugno scorso per rottura prematura delle membrane alla 38° settimana. All’ingresso sono evidenti segni di parto iniziale, ma purtroppo il feto non mostra alcuna attività cardiaca. L’esame ecografico, immediatamente eseguito, conferma la morte risalente almeno a 48 ore prima del ricovero. Pur nella drammaticità della situazione, la Signora mostra una progressione del parto che, alle ore 19,50, porta alla espulsione del feto, che presenta ampie zone di macerazione cutanea e un nodo vero di funicolo. Alle ore 21 la Signora sviluppa segni di collasso e fame d’aria, modificazioni del sensorio, insieme a cospicue emorragie vaginali di volume crescente. La Signora va incontro ad arresti cardiaci ripetuti da cui viene recuperata con terapia rianimatoria e defibrillazione. Durante la degenza in Rianimazione la Paziente è intubata, viene sottoposta a dialisi, ed il circolo viene mantenuto farmacologicamente. Nonostante l’imponente supporto medico e un nuovo tentativo di arrestare chirurgicamente il sanguinamento, la signora decede infine martedì 21 giugno alle ore 16 circa. Durante tutto il percorso clinico le sono state trasfuse 27 unità di emazie concentrate, 38 unità di plasma e 4 unità di piastrine concentrate”.

Infine, la Direzione dell’Asp esprime ai familiari, insieme ai medici curanti, totale cordoglio.

 

 

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