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Sbarchi, a Pozzallo altri 263 migranti

Arrivato anche un cadavere

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La Polizia ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Yankuba Nyassi, nigeriano di 25 ani che, secondo quanto riferito dai testimoni, ha guidato uno dei gommoni giunti a Pozzallo lo scorso 30 luglio dopo essere stati soccorsi in mare aperto. Nello stesso intervento sono stati soccorsi complessivamente due gommoni ed un barchino carichi complessivamente di 263 migranti. A Pozzallo, contestualmente, è arrivato annche un cadavere che era stato individuato durante il pattugliamento in mare nelle acque antistanti la Libia, ma che non è connesso alle imbarcazioni soccorse.

Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.  Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza. La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza poco dopo aver concluso le indagini a carico degli scafisti di 4 gommoni, hanno iniziato quelle a carico di altri due eventi di soccorso effettuati dalla Marina inglese. Per quanto concerne un gommone non ci sono stati problemi: i testimoni hanno aiutato gli investigatori ad individuare lo scafista.

Per il secondo gommone i testimoni non hanno voluto indicare lo scafista ed hanno invece dichiarato che loro stessi, a turno, si erano adoperati per portare aventi il gommone fino al luogo che ormai conoscono dove ci sono i soccorritori. Le indagini su una piccola barca con poche persone non hanno permesso di individuare lo scafista in quanto hanno raccontato di essere andati in Libia, di aver comprato una piccola barca e di essere partiti autonomamente perché non si fidavano di viaggiare in gommoni carichi oltremodo. Il viaggio è durato circa 6 ore, poi sono stati soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti in Italia.

Nel 2016 sono 107 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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