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RAPINA CONNAZIONALE, ARRESTATO DALLA POLIZIA DI VITTORIA

IN MANETTE UN TUNISINO CHE HA ANCHE AGGREDITO LA VITTIMA

redazione
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Arrestato dalla Polizia di Stato un tunisino di 30 anni, Mohamed Hedi Baazaoui, accusato di rapina aggravata e lesioni personali. Nella notte l'uomo, in preda ai fumi dell'alcool, è entrato a casa di un connazionale di 37 anni, che tra l'altro in questo periodo lo stava ospitando, ed ha iniziato a colpirlo. Una volta dentro l'abitazione di via Fratelli di Dio, a Scoglitti, infatti, Baazaoui ha prima colpito l'amico con un pugno al volto e poi ha preso un bastone ed ha cominciato a picchiarlo alle gambe. Non ancora soddisfatto, ha impugnato un coltello da cucina, che era appoggiato al tavolo, e lo ha brandito a pochi centimetri dal viso della vittima. Quest'ultima, nel tentativo di pararsi da un fendente, è stata comunque attinta alle braccia. "Dammi i soldi perché devo bere birra, altrimenti ti ammazzo" ha detto l'aggressore. A queste parole la vittima si è data alla fuga, riuscendo ad uscire di casa e raggiungere alcuni vicini. Una volta al sicuro, il trentenne tunisino ha subito chiamato la Polizia. Sul posto, le Volanti del Commissariato di Vittoria che, avuta una descrizione dell'aggressore, hanno iniziato a cercarlo. L'uomo, infatti, si era intanto dato alla fuga. Una ricerca non facile dato che l'uomo, approfittando della presenza di numerose serre nella zona, si era reso irreperibile. Prima della cattura, tra l'altro, era stato anche visto, ma era riuscito a far perdere le proprie tracce. Dopo circa un'ora è stato però individuato e condotto negli Uffici del Commissariato di Polizia di Vittoria. Dopo le formalità di rito è stato tratto in arresto con l'accusa di tentata rapina, aggravata dall'uso delle armi, e per le lesioni personali cagionate. La vittima, infatti, ha riportato diverse ferite da taglio al braccio sinistro ed al gomito destro. Al termine delle formalità, il sostituto procuratore, Marco Rota,  che aveva seguito dall'inizio la vicenda, ha disposto per  Baazaoui il trasferimento al Carcere di Ragusa.

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