Dopo una lunga notte di indagini, la Polizia ha proceduto al fermo di MOURABIT Montasar, BEN RAMDAN Mohamed, MANSOUR Said, MAKHZOUM Ahmed, KHALIS Taoufik, MAATAWI Said e BELACEN Amine. Sono tutti gravemente indiziati di aver commesso il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Il 9 luglio, alle ore 18:05, la nave “Chimera” della Marina Militare Italiana, ha soccorso un barcone della lunghezza di circa 16 metri, con scarse condizioni di galleggiabilità e occupato da un numero di circa 300 persone. Considerate le citate precarie condizioni nonché il fatto che vedeva gran parte degli occupanti il barcone sprovvisti di dotazioni individuali di salvataggio, la nave “Chimera” ordinava la messa in mare di scialuppe di salvataggio per meglio accertarsi delle condizioni in cui si trovavano gli occupanti del battello. I migranti venivano tutti trasbordati e tratti in salvo. 276 in totale, di cui 267 uomini e 9 donne.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso questa mattina, dopo 16 ore di intensissime indagini, l’attività di Polizia Giudiziaria che ha portato al fermo di ben 7 scafisti. I poliziotti appena saliti a bordo della nave soccorritrice avevano subito capito che c’era qualcosa di diverso rispetto agli altri sbarchi. A bordo vi erano migranti provenienti da almeno 15 paesi diversi e tutti molto distanti tra loro. Molti marocchini presenti, tunisini ed un gruppo di libici che sin da subito destava sospetti.
Dopo ore di tentativi, il comandante dell’equipaggio si rendeva disponibile a confessare e chiamato un avvocato d’ufficio, ha reso piena testimonianza di come aveva raggiunto l’accordo con i libici e la restante parte dell’equipaggio.
Tra le altre dichiarazioni, ha affermato che il pagamento sarebbe avvenuto una volta concluso il viaggio, ovvero quando in Italia, quindi con la clausola “salvo arresto”. 3.000 dollari ed un piccolo anticipo prima della partenza.
Per la prima volta si registra uno sbarco con equipaggio misto con una forte presenza di cittadini libici che per sviare le indagini hanno falsamente dichiarato di essere marocchini.
Trovare i testimoni è stato particolarmente complicato, considerate le minacce subite durante tutto il viaggio ma, con grande professionalità, gli investigatori sono riusciti a individuare qualcuno che aveva intenzione di collaborare. La paura di rendere confessione era più che giustificata, visto che l’equipaggio durante la traversata era armato di coltelli e cacciaviti. Al termine delle dichiarazioni rese, raccolti i gravi indizi di colpevolezza necessari per procedere al fermo, tutti e 7 gli indagati sono stati condotti in carcere e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Continuano le indagini per verificare ulteriori elementi, contenuto dei telefoni cellulari sequestrati e dichiarazioni di altri migranti che si ritengono utili per l’odierno fermo di Polizia Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2015 sono 75 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.