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481 persone migranti (376 uomini, 45 donne, 61 minori) approdati ieri a Pozzallo

La Polizia ferma 5 scafisti dopo aver escusso i testimoni che hanno viaggiato a bordo dei natanti soccorsi

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La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:  Yankuba MANJANG, nato in Gambia il 12.08.1992 e Abdelrahman GHEMAL MOHAMMAD, nato in Egitto nel 1998 (primo evento), Alì MOUHAMED, nato in Egitto nel 1990 (secondo evento), Ebrima BAH, nato in Gambia il nel 1995 e Ismael MZEMBABA, nato nelle Isole Comore nel 1988 (terzo evento).

Secondo i testimoni, sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 11.08 del giorno 09.07.2017, IMRCC di Roma comunicava alla nave “DICIOTTI” della Guardia Costiera Italiana di aver ricevuto una chiamata satellitare di soccorso per un gommone carico di migranti. La nave “DICIOTTI” si dirigeva verso l’obiettivo segnalato, raggiungendolo alle successive ore 15:37 dove dava inizio alle operazioni di soccorso e di trasbordo dei complessivi 112 migranti che occupavano il gommone. Successivamente i 112 migranti venivano trasbordati, su disposizione di IMRCC di Roma, sulla nave “PELUSO” della Guardia Costiera Italiana, che giungeva presso il porto di Pozzallo alle ore 8:00 di ieri, non prima di aver soccorso altri tre natanti. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot di Pozzallo per le operazioni di pre-identificazione. 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria. Il Funzionario della Polizia di Stato, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.

Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.  Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.  La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 5 scafisti a distanza di 14 ore dall’approdo della nave italiana. Grazie alla piena collaborazione dei migranti passeggeri dei gommoni soccorsi è stato possibile sottoporre a fermo gli scafisti di tre natanti. Su due dei gommoni soccorsi vi erano due scafisti, chi curava il timone e chi la bussola e le comunicazioni satellitari, sul terzo natante vi era un uomo tuttofare. Uno dei migranti sottoposto a fermo era ancora in possesso di un telefono satellitare ed un navigatore marino. Le univoche e concordi dichiarazioni testimoniali rese dai migranti hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza per sottoporre a fermo di indiziato di delitto gli scafisti. Anche in questo caso i 5  scafisti fermati avevano raggiunto accordi con i libici per effettuare la traversata. Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa competente territorialmente.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2017 sono 61 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

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