Al via per la prima volta in Italia un progetto che vede insieme mondo della ristorazione, medici ed esperti del settore agroalimentare. Si tratta del corso professionalizzante in “Medicina culinaria: applicazioni scientifiche alla base della dieta mediterranea” nell’ambito del progetto “Healing Chef” promosso dalla Guida Sicilia da Gustare. Può la scelta di particolari ingredienti ed adeguate tecniche di preparazione insieme alla creatività degli chef fornire dei piatti che siano in grado di contribuire al benessere di ciascuno di noi, specie di chi ha particolari patologie? È la domanda a cui ha voluto dare una risposta l’ideatrice del progetto stesso, la dott. Carla Savoca che coinvolgendo Sicilia da Gustare, il Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie nonché il Dipartimento Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania, ha posto le basi per il primo corso professionalizzante in Medicina Culinaria volto alla formazione degli chef. Se i medici sono sempre più chiamati a occuparsi di nutraceutica (branca medica che studia l’azione curativa degli alimenti), in causa ora ci sono anche gli chef, punta dell’iceberg di quel food system di pasticceri, panificatori, ristoratori e filiera agroindustriale che molto incide sulla salute di tutti. Circa 200 ore d’aula durante le quali i docenti dei due Dipartimenti catanesi formeranno gli esperti di cucina dando loro delle informazioni di natura clinica e inerenti le tecnologie alimentari affinché essi possano acquisire delle competenze specifiche: il corso fornirà gli strumenti per capire come variano i nutrienti, la loro biodisponibilità secondo il tipo di cottura, di abbinamenti e dosaggi, mostrandone gli effetti sul nostro organismo. Grazie a ciò, gli chef potranno proporre dei menù capaci di venire incontro a quanti devono seguire particolari regimi alimentari, coniugando creatività, tecnica, scelta di materie prime di qualità e conoscenza dei riflessi che l’alimentazione ha sulla salute umana. “Questa è la nuova frontiera del cibo – dichiara Carmelo Pagano-, non sarà solo buono nel senso che non fa male ma anche salutistico perché contribuisce alla cura di certe patologie. Questo concetto è la molla che sta facendo scattare in una classe di chef siciliani la voglia di approfondire l’argomento avvalendosi di un supporto accademico e scientifico. Come Sicilia da Gustare ho subito recepito l'importanza di questo messaggio già sussurrato tempo fa dalla dott.ssa Carla Savoca e che oggi è diventato realtà. Da parte nostra abbiamo sondato le opinioni degli chef ed è stato facile formare una squadra di esperti pronta a dare il proprio contributo. La forza del progetto sta nell'unire mondo accademico e scientifico con una grande squadra di chef suggerita da Sicilia da Gustare: da un lato quindi avremo il meglio della conoscenza nel campo biomedico ed alimentare e dall'altro l’abilità di trasformare gli ingredienti sani in piatti che senza rinunciare al gusto risultano utili nella cura della salute”. “Si inizia così un percorso a quattro mani, tra medico e terapia tradizionale da un lato e chef dall’altro – aggiunge Carla Savoca- perché attraverso la scelta di particolari piatti si potrà contribuire a migliorare la propria salute. Questo progetto nasce da un’esperienza personale – prosegue-, dall’aver sperimentato in prima persona i benefici di uno stile alimentare ad hoc per migliorare una situazione di malessere iniziale. Ringrazio i Direttori dei Due Dipartimenti, di Agraria e Biotecnologie, e Carmelo Pagano, editore della Guida, per il prezioso supporto e per aver creduto nell’utilità di un corso come questo rivolto agli chef che come obiettivo finale ha il benessere del consumatore”. Già 16 importanti chef siciliani si sono detti pronti a confrontarsi e rimettersi in gioco partecipando alle lezioni che prenderanno il via nei prossimi mesi. Ecco i nomi: Massimo Mantarro, Pietro D’Agostino, Andrea Alì, Gigi Mangia, Vincenzo Candiano, Seby Sorbello, Giuseppe Pappalardo, Salvo Gambuzza, Giuseppe Raciti, Maurizio Urso, Giuseppe Biuso, Angelo Treno, Accursio Craparo, Claudio Ruta, Francesco Patti e Paolo Didomenico.