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Ortomercato Vittoriese: il bando di assegnazione box come un procedimento giudiziale verso le ex A.C. si è riversato sull’economia di un’intera città

Nota di Alessandro Mugnas

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Dopo il procedimento di scioglimento attuato nei confronti del Comune di Vittoria lo scorso Agosto, noto a malincuore che a pagarne le spese come “spesso succede” non sono i colpevoli!

Esordisce così Alessandro Mugnas dell’Associazione politica Reset di Vittoria, a distanza di qualche mese dal commissariamento per infiltrazioni mafiose che ha sconvolto, e non poco, la città ipparina.

Ecco le dichiarazioni dello stesso riguardo il bando.

"Parametri improponibili e inefficaci, dannosi per chi ha sempre lavorato in modo ineccepibile e trasparente all’interno della struttura mercatale!

Nel bando viene richiesto persino un business plan sul volume d’affari futuro per i prossimi anni, come se tutto ciò fosse possibile per un “Commissionario”.  Paragonabile ad un agente di commercio in grado di avanzare previsioni senza nessuna base garantita dal mercato, perché non c’è base o media di prezzo garantita, come altrettanto con i quantitativi di produzione, varianti di anno in anno.

Ovviamente questo è solo uno dei punti che tendono ad essere inopportuni - continua Mugnas - per non parlare dell’azzeramento storico che si sta recando all’interno di quella struttura, nessun valore alcuno per chi per quella stessa struttura ha dato un’intera vita, tutti sullo stesso piano.

(Per ipotesi) E' possibile che si aggiudichi un box qualcuno non vittoriese e non chi da decenni lavora in modo “corretto”, solo perché alcuni di questi parametri risultano al quanto eccessivi e non attuati in nessun mercato italiano.

Poniamo il caso - si chiede Mugnas - che un box fosse collegato a qualche struttura o piattaforma fuori dal vittoriese, avrebbe gli stessi interessi di elevare la quotazione dell’ortofrutta?

Queste cose vengono valutate o si considerano solo se sono controgarantiti da fidejussioni?

Sono tanti i punti che creano ostruzionismo a chi è li per lavorare e non per fare altro, probabilmente chi sta all’interno del mercato e lavora abusivamente, e non ha nessun interesse per la crescita trasparente della suddetta, tantomeno ruoli ufficiali, economicamente e bancariamente, potrebbe essere anche più affidabile!

In tutti i mercati d’Italia si sarebbe avviata la procedura di assegnazione dei box sfitti e il rinnovo degli altri, qui invece come se fossimo uno stato a se, (qui) si è azzerato tutto!

L’etichetta “Vittoria mafiosa=Mercato mafioso” colpisce ancora, come anche i procedimenti penali esterni a quella struttura, ormai vengono propagandati e imputati ad essa, ma la stampa se lo chiede chissà come si sentono le persone perbene che lavorano all’interno di quella struttura, oppure sollevare un polverone mediatico vale più della dignità dei vittoriesi?

Eppure le denunce fatte verso la GDO negli anni non hanno mosso nulla, non vengono controllate, come nessuna di queste grandi catene, forse non fa notizia, meglio distruggere Vittoria che ha un potenziale economico non indifferente.

Sono tante le domande ed infinite…!

Perché non si è discusso con chi all’interno di quella struttura conosce vita, morte e miracoli?

Perché l’intera struttura è stata catalogata con indice mafioso su un provvedimento che ha come imputato la macchina amministrativa e anche quando all’interno ci possano essere personaggi poco affidabili, secondo quale criterio si intende fare piazza pulita?

Così facendo si rischia di farla all’intero mercato - continua -  e questo graverà ancor più all’economia vittoriese, in quanto la struttura è fondamentale per la piccola e media impresa agricola!

Tutto ciò intaccherà l’economia di questa città, anzi l’ha già intaccata, resto meravigliato come molti Commissionari non hanno abbandonato tutto!

Il polverone sollevato in questi sei mesi circa ha creato un allarmismo non indifferente, gli istituti di credito incominciano a chiedersi cosa stia succedendo in questa città, mettendo al rientro ogni correntista.

Stiamo assistendo al colpo di grazia di un territorio!

Continuo a pensare che Vittoria è una città malata e come tale va assistita, non massacrata!

Ci sono mele marce nella struttura mercatale?

Bene! Parlate con chi l’ha vissuta da una vita e fatevi dire cosa non va, sappiamo tutti chi è persona perbene e chi no, sono loro i primi a volere ordine all’interno di essa! Inaccettabile etichettare tutti allo stesso modo per colpa di pochi soggetti.

Parlate con chi ha vissuto gli anni in cui si pagava e “non certo solo le tasse”, il mercato ortofrutticolo, come Via Cavour e ogni negozio commerciale, come altrettante aziende agricole, durante gli anni d’oro e ...si pagava con paura, lo si faceva perché non c’era giustizia, si pagava perché si poteva, senza capire se era giusto o sbagliato, ma non esisteva di fatto altra scelta!

Dov’era la politica (allora) che generalizza (oggi) con l’aggettivo dispregiativo “mafiosi”?

Buttando fango su tutto e tutti, definendosi puritani! Non entro nel merito su chi (e cosa) ha svolto politica in passato, ero giovane, disinteressato eh si, per certi versi anche impaurito, come d’altronde ogni vittoriese perbene.

Ma oggi - conclude -  dalla nostra abbiamo una giustizia funzionante, in cui credo, magari a volte abbagliata, ma ho la consapevolezza che i nodi vengono sempre al pettine e la verità viene sempre a galla.

Vittoria rinascerà, bisogna solo tenere duro, aprendo il dialogo con le istituzioni e viceversa, con la giustizia, collaborandoci passo dopo passo e con chi ogni giorno si alza per portare a casa un po’ di dignità... senza depositare la partita iva in tribunale!

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