Esordisce così il sindaco di Acate, Franco Raffo, quando raggiunto al telefono e stanco di dover replicare al movimento Orizzonti Chiari si lascia andare in

una frase secca e decisa.

"Nessuna replica, non posso stare dietro a gente ignorante che "rappresenta il nulla". Quando questi signori avranno una rappresentanza amministrativa, ne riparleremo!" E stavolta, non insistiamo perchè dall'altra parte del telefono il primo cittadino ci fa intendere che non risponderà, perchè -dice - "non posso perdere il mio tempo per andare dietro a persone del genere, io "devo il mio tempo ai miei cittadini, alla mia città".

A voi lettori il invece il testo integrale di Orizzonti Chiari.

“Giufà” (Sindaco Raffo) è costretto a rispondere, nonostante tutti proclami che a suo tempo aveva fatto, sostenendo che chi non ha rappresentanza, non è degno di avere risposte: evidentemente abbiamo toccato un nervo scoperto. Nell’intervista rilasciata al quotidiano “La Sicilia” sostiene che era opportuno fare questo adempimento per impedire che la gente abbia ulteriori danni e ritiene, anche, inconcepibile che una pratica dopo 30 anni non sia ancora conclusa. Il problema non è la pratica, perché la gente sa perfettamente di avere una sanatoria presentata, e che la stessa quando diventa di suo interesse va chiusa. Il problema è perché la nota dell’Ufficio Tecnico viene mandata per conoscenza a “Giufà” (Sindaco Raffo); questa non solo è una “scorrettezza procedurale”, ma nasconde la volontà di evidenziare ai cittadini la sua “presenza”, forse per la celeberrima “scacciatina di uocchiu”. Il comportamento è infame, e infame resta. Non serve poi che Raffo citi Nietzsche per evidenziare che non capiamo niente (tra l’altro la traduzione che viene posta è del tutto arbitraria e non aderente a quello che è il pensiero di Nietzsche). Ma noi che siamo più vicini alla cultura latina facciamo una citazione di Cicerone, che è perfettamente calzante con “Giufà”: “vasa inania multum strepunt” (i vasi vuoti fanno un grande rumore).