E' dal suo profilo facebook che apprendiamo quanto di seguito.
L'ex sindaco Giovanni Moscato "continua" a dire la sua a gran voce senza indietreggiare di un passo, come si evince dal suo comunicato virtuale che andiamo a pubblicare integralmente.
"Quando ho iniziato a fare il sindaco - spiega l'ex sindaco - ho dovuto prendere sin da subito decisioni importanti. Già pochi giorni dopo il mio insediamento, seduto in una stanza di Palazzo Iacono dovevo capire, con la mia squadra, come agire per evitare l’emergenza sanitaria e non bloccare il servizio di raccolta rifiuti che sarebbe scaduto dopo pochi giorni. E ho, e abbiamo agito, come sempre: seguendo la legge e nel modo più trasparente possibile. Per la prima volta nella storia della città abbiamo affidato il servizio di raccolta rifiuti per mezzo di una gara pubblica. Lo abbiamo fatto in appena 3 mesi: tempi record per una amministrazione comunale! ????Un grande orgoglio per me, per tutti. E sempre per la prima volta abbiamo lanciato la raccolta differenziata. Poi dopo un anno circa la prefettura di Catania ha emanato una interdittiva antimafia contro quella ditta (EF srl) che sino a una settimana prima era iscritta in white list, cioè nell’elenco delle ditte controllate e risultate “pulite”. ????Cosa abbiamo fatto? - Si chiede - Abbiamo subito bandito nuova gara poi vinta dalla Tech srl che ancora oggi gestisce il servizio, il tutto seguendo le procedure di legge. Il tutto seguendo i principi di legalità, trasparenza, correttezza. Dopo lo scioglimento i commissari straordinari hanno continuato con la raccolta differenziata seguendo le stesse identiche procedure attuate dalla mia amministrazione (parlo di gara-ponte e ripetizione dei servizi analoghi). Con una differenza. Il mio operato, identico a quello dei commissari, è stato considerato, dalla relazione che ha portato allo scioglimento, sospetto, con possibili opacità solo perché la ditta era stata poi raggiunta da una interdittiva antimafia 1 anno dopo l’aggiudicazione dell’appalto. ▶️Su questi SOSPETTI il Comune di Vittoria è stato sciolto e la democrazia è stata sospesa. Hanno distrutto i sogni di una città che si stava rialzando. Ebbene ADESSO è arrivata una interdittiva antimafia nei confronti della ditta che effettua oggi il servizio e a cui i commissari hanno affidato il servizio tramite la ripetizione dei servizi analoghi, procedura attuata anche dalla mia amministrazione. Un paradosso che farebbe ridere! ????Stesse procedure, stesse vicende, valutazioni però opposte. E invece tutto questo ci lascia ancora più attoniti.
Alla luce di quanto accaduto è chiaro che i motivi della relazione appaiono del tutto strumentali e finalizzati esclusivamente a raggiungere lo scioglimento e non a ricercare la verità. Sia io che i commissari, abbiamo utilizzato gli strumenti che la legge mette a disposizione. Senza opacità alcuna. Allora è evidente che, o esistono due pesi o due misure o qualcuno ha trovato soltanto dei pretesti per mandare via da Palazzo Iacono chi aveva iniziato a scardinare un sistema ed era stato democraticamente eletto. ????Continuo, come sempre, ad essere sereno ed avere fiducia: il tempo è galantuomo e arriverà il giorno in cui sarà accertata la verità. Ma fa male vedere come abbiano distrutto deliberatamente la nostra città e come certi avvoltoi ne ridano. Una città mascariata da accuse strumentali, uomini e donne abbattuti chissà per quale reale motivo. Ma da oggi siamo tutti più consapevoli della realtà, Vittoria non andava commissariata per infiltrazioni mafiose. Su questa vicenda - conclude Moscato - nei prossimi giorni chiariremo a voi cittadini ancora meglio tutti i passaggi amministrativi perché i vittoriesi hanno il diritto di conoscere la verità.
Relazioni scomparse, date modificate ad hoc, congetture, strafalcioni ecco cosa contiene la relazione prefettizia che portò allo scioglimento."