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L'on.le Massimo Artini a Vittoria a sostegno di Irene Nicosia, ieri l'inaugurazione del comitato elettorale

Referendum, migranti, e comparto agricolo: questi i temi discussi ieri

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Aria di elezioni, ma anche tanto entusiamo per l'arrivo dell’on. Massimo Artini di Alternativa Libera a Vittoria a sostegno della candidatura a sindaco di Irene Nicosia. Una sede gremita di gente comune, simpatizzanti, con tanta voglia di sentirsi "alternativi" alla vecchia e satura politica.

Una "inaugurazione" battezzata proprio dalla "voglia di fare" e una giornata all'insegna della comunicazione.

L'on.le Artini ha visitato alcune delle aziende agricole del territorio ascoltando i produttori e assorbendo quante più notizie, si è occupato anche del depuratore di Scoglitti e ha percorso un tragitto conoscitivo abbracciando le varie tematiche che la candidata a sindaco Irene Nicosia insieme al nutrito gruppo che la sostiene, in prima linea Cesare Campailla, andava elencando man mano ...Non è stato sprecato nessun minuto di questa visita perlustrativa che si è conclusa con l'inaugurazione del comitato elettorale che accompagnerà la candidata alle prossime elezioni amministrative.

L'intervista in esclusiva all'on.le Artini

Sfruttare il turismo valorizzando le proprie coste considerando la questione ambientale. Quale posizione assume Alternativa Libera a proposito del Referendum indetto il prossimo mese?

Noi siamo i promotori del SI per l’abrogazione fatta allo sblocco Italia, siamo tra gli unici ad aver partecipato ai vari comitati triv. Questo tipo di norme sono la parte limitativa rispetto al segnale politico da dare e purtroppo il governo e lo stesso PD hanno deciso di astenersi. In questo modo non vogliono concedere ai cittadini la possibilità di volersi esprimere. Anche la CEI ha esortato a votare come anche il Papa parla di un sostegno all’ambiente.

La provincia di Ragusa è terra di approdo per molti migranti soprattutto dalla Libia. Che posizione assume Alternativa Libera a proposito della creazione di una forma di governo stabile in Libia e con quali mezzi può essere stabilito?

Nella Commissione Difesa sto lavorando ampiamente secondo cui bisogna pensare alla Libia non come s’è fatto in Iraq o in Afghanistan negli ultimi anni ma ricreando una sovranità nazionale. Questo lo dobbiamo fare diplomaticamente dando voce a quelle forze locali che hanno sia il controllo militare sia il controllo economico del territorio. Un passaggio difficilissimo. Fatto questo e insediandosi un governo legittimo a Tripoli occorrerà decidere che tipo di lavoro può fare la parte militare. Fare lo stesso errore di bombardare creerebbe ancora instabilità. La nostra posizione è quella di ragionare su un punto: la questione dei migranti in concomitanza a una formazione specifica da adattare. Occorre fare una valutazione sia umanitaria che quella dei rifugiati per ridurre drasticamente la tratta degli esseri umani che è ormai fonte di reddito in Libia.

Misure che dovrebbero essere adottate a sostegno dei produttori locali. In riferimento all’interrogazione che abbiamo fatto su richieste dei produttori di Vittoria, perché a Bruxelles si è parlato di questo aspetto, va fatto collimare una realtà agricola di piccole imprese con la possibilità di rendere i territori del Nord Africa economicamente sostenibili tale che le persone non vengano a trasferirsi da noi. Il problema è purtroppo storico. Tutte le varie forme associative che sono state fatte in queste parti hanno portato, purtroppo, complicanze. Il nostro territorio ha delle caratteristiche che non sono analoghe a quelle dell’Olanda e a quelle della Germania dove ci sono eccedenze di carattere industriale rispetto al dumping commerciale che non ci permette di rivendere i nostri prodotti. Stiamo lavorando con il Ministero dell’Agricoltura e con altri organi competenti per fare in modo di trovare canali che in questo momento ristorino la situazione grave che stanno subendo i vari agricoltori.

Alternativa Libera nasce da un’evidente frattura con il M5s. Quali sono le ragioni che hanno portato a questa scissione e in che modo credete di poter migliorare questo modello partecipativo?

Le ragioni sono proprio la mancanza di un modello partecipativo di una democrazia diretta. La nostra volontà è quello di aver formalizzato una visione trasparente. Siamo presenti dopo pochi mesi in tutta Italia. Stiamo valutando una serie di situazioni comprese quelle di Vittoria in virtù di una mera costruzione di un soggetto per riscoprire un progetto di valorizzazione dei comuni, dei territori. Partendo sempre dalla base e che sia condivisibile. E’ un azzardo enorme che abbiamo fatto fra parlamentari. Le decisioni vanno prese assieme a un gruppo ampio di associazioni che si sono associate rispetto alla conformazione del M5s dove hai 5 o 6 persone che comandano su tutto.

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