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Vittoria: risponde la coalizione Aiello Sindaco sulle affermazioni di Nicosia sui social network

redazione
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Non si fa attendere la risposta della coalizione di Aiello sindaco in merito alle affermazioni sul social network del sindaco Nicosia sul comizio del 1 maggio tenuto appunto dalla coalizione:

Inorridiamo al sentire gli interventi del sindaco Nicosia, che sebbene oramai agli sgoccioli, sia del mandato che degli argomenti proposti dal palco, ad una platea di precettati o al massimo di curiosi in attesa di altri oratori, pronuncia frasi di livore ormai dettate dall’agonia del sentire il terreno che frana, dal vedere le persone che non lo seguono nemmeno per una passeggiata in corso Cavour, o in via Messina.

Non ci aspettavamo certamente lodi e ringraziamenti, ma non potevamo immaginare di sentire un sindaco che etichetta come “ marmaglia “ e maleducati i sostenitori dei suoi avversari politici, o meglio gli avversari di suo fratello,  insomma gli avversari politici del cerchio magico Nicosia & co. Oramai pronto a chiudere i battenti.

Sindaco, le vorremmo ricordare che ancora oggi dovrebbe rappresentare tutti i Vittoriesi, molti dei quali lo hanno anche votato e , ahi loro, ne hanno pagato il danno per la cattiva e inconsistente amministrazione della città, oramai ridotta all’ombra di se stessa, se paragonata alla ridente e florida cittadina  amministrata negli anni ’90 da ben altro spessore di sindaco.

Sindaco, lei non sarebbe dovuto, cosi’ come da lei promesso e dichiarato a mezzo stampa,  salire su un palco per tirare il carretto di una fazione politica. Nel rispetto del suo ruolo di garante d’imparzialità, dovrebbe agire in maniera super partes ed augurare buona campagna elettorale a tutti, dovrebbe moderare gli animi.

La smetta di fare il guascone di periferia, a seconda delle occasioni, si limiti a onorare la fascia tricolore al suo fianco, anche se  ancora per poco. Uscirebbe almeno dalla scena politica con un minimo di rispetto verso chi le ha permesso di essere il sindaco per un decennio di una città che ora chiede libertà.

La “ marmaglia “ dei maleducati, come li chiama lei, sono cittadini che hanno il diritto di pensarla differentemente da lei, ed essere in egual modo, rispettati secondo un principio cardine di democrazia che lei dimostra di non sapere onorare.”

 

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