"La visita di Giorgia Meloni al Mercato Ortofrutticolo e alla Serra della protesta di Piazza Gramsci” dichiara Salvo Sallemi coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia per la provincia di Ragusa “è servita per denunciare al leader nazionale del partito d’opposizione la difficile realtà che vive, oramai da troppi anni, il nostro territorio. Abbiamo illustrato l’emergenza del nostro comparto agricolo, un emergenza che è e deve essere trattata alla stregua di una emergenza a carattere nazionale”. “Una crisi che si ripercuote sul tessuto economico e sociale della Città”
continua Sallemi “basti pensare che i beni all’asta (tra case e aziende) sono oltre 1600, vi sono inoltre 700 sfratti esecutivi e centinaia e centinaia di famiglie seguite dai Servizi Sociali del Comune di Vittoria. "
E’ come se nell’industrioso Nord Est chiudessero tutte le fabbriche o come se a Torino chiudesse la Fiat, un effetto terremoto senza precedenti. Essendo una emergenza nazionale come tale va trattata. Il Sindaco Moscato ha chiesto più volte e ottenuto tavoli tecnici con il Ministro dell’Agricoltura e il Ministero degli Interni sulla emergenza agricola”. “La visita di oggi non è stata una passerella ma una denuncia” conclude Sallemi “che ci auspichiamo servirà ad attirare l’attenzione di un Governo Nazionale e Regionale che in questi ultimi anni hanno pensato a ben altro, lasciando i territori abbandonati a se stessi”
Riportiamo di seguito l'intervista alla Meloni:
Un comparto agricolo ormai in ginocchio, cosa potremmo fare?
"Fratelli D'Italia intanto porta la solidarietà a un comparto assolutamente abbandonato da governi che si sono occupati di tutto tranne dei problemi degli italiani. Noi siamo per la tutela del lavoro "italiano" dei prodotti italiani e dunque del Made in Italy. La prima cosa e che dovrebbe fare un governo eletto dal popolo sarebbe " battere i pugni in Europa riguardo alcuni accordi dell'Unione Europea, accordi che hanno messo in ginocchio le nostri produzioni. Noi parliamo sempre dell'accordo tra l'Europa e il Marocco che ha chiaramente inciso sui nostri territori ma temo che non sarà meno grave l'accordo del "libero scambio", recentemente approvato e che contro il quale stiamo conducendo una battaglia . Chiaramente si tratta di sostenere un comparto in difficoltà e le centinaia di famiglie che sono in condizioni di povertà , non perchè non producessero ma perchè oggettivamente se si fa libero scambio con economie che non rispettano i diritti, e quindi operai mal pagati, tutto finisce nella grande distribuzione , dato che pomodori che non vengono raccolti dovrebbero "ferirci" . Basti pensare che un immigrato ha 37 euro al giorno e un italiano viene completamente abbandonato."
Comitato Aste giudiziarie, gente in difficoltà.
"Quello che noi non abbiamo capito della globalizzazione senza regole è che il libero mercato conviene tra economie che rispettano "le stesse regole". Bisognerà rivedere le leggi nazionali ma il problema è anche il costo di produzione più alto. Abbiamo fatto la legge sul caporalato ma dobbiamo valorizzare una qualità del prodotto rendendo più difficile l'importazione di merci che non seguono "nostri i paletti", la cosa scandalosa è che per favorire altri mercati il nostro "prodotto" stava li a guardare."