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Scuderi: "sgarbo istituzionale alla maggioranza da parte della presidente della Commissione Trasparenza"

Scuderi, Cannata e Pino chiedono le dimissioni di Valentina Argentino

Redazione
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“Alla faccia della trasparenza. Alla faccia del garbo istituzionale. Alla faccia dell’onestà che predicano a voce alta nascondendo, poi, gli scheletri nell’armadio. Ancora una volta i Cinque Stelle hanno dato prova di approssimazione e di assoluta mancanza di garbo istituzionale, non rispettando, tra l’altro, le regole e concretizzando un colpo di mano che dà tutto il senso della prepotenza politica di un movimento che pensa solo a distruggere, senza preoccuparsi del dialogo costruttivo”. E’ questo il senso della durissima accusa che arriva dai consiglieri Giuseppe Scuderi, Monia Cannata e Daniela Pino, tutti componenti della maggioranza e facenti parte della commissione Trasparenza presieduta da Valentina Argentino, esponente del Movimento 5 stelle.

“La consigliera Argentino, presidente della commissione Trasparenza – tuonano Scuderi, Cannata e Pino – ha pensato, ancora una volta, di dimostrare quanto in pochissima considerazione tiene le istituzioni e i rapporti che si intessono all’interno delle stesse. Dopo che tutti le avevamo comunicato l'impossibilità di partecipare, ieri,  alla seduta programmata della Commissione, a fronte tra l’altro di un avviso di convocazione che ci era stato trasmesso qualche ora prima, Argentino, che aveva calendarizzato nei lavori l’elezione del vicepresidente (elezione in cui solitamente si nomina un componente della maggioranza, perché da regolamento la presidenza è appannaggio della minoranza), ha pensato bene di superarsi infischiandosene dei nostri impegni, facendo in modo che l’organismo si occupasse comunque del punto in questione e facendo eleggere un esponente della minoranza, Rosario Dezio. Per quanto ci riguarda, stigmatizziamo questo modo di fare assolutamente miope e che non tiene affanto in considerazione le prerogative, riconosciute da norme non scritte, della maggioranza. Chiediamo a Dezio di dimettersi dal ruolo di vicepresidente, affinchè l’elezione possa essere ridiscussa, ed alla Argentino di mollare questo ruolo perché è troppo delicato.

 

 

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