Sarà convertito a centro di aggregazione sportiva cittadino, l’ex campo di concentramento di Vittoria, uno delle più grandi aree di reclusione risalenti alla Grande Guerra, secondo in Italia solo a quello dell’ Asinara, che ospitò al suo interno i prigionieri austro-ungarici e dentro al quale si coniava addirittura moneta propria.
“Entro la fine di quest’anno – ha dichiarato il Vice Prefetto Giancarlo Dionisi – pubblicheremo il bando e con il nuovo anno potremo appaltare i lavori, che una volta ultimati consentiranno di riqualificare l’area dell’ex campo di concentramento e di renderla fruibile agli appassionati di sport e alle famiglie”
L’opera, che rientra nel programma PO FESR 2014-2020 e che prevede una spesa di seicentomila euro, sarà realizzata grazie all’approvazione dell’accordo tra il nostro Comune e la Regione Siciliana, che prevede la realizzazione di nuove strutture sportive e di recupero di quelle esistenti; nello specifico sarà recuperato il già esistente campo da tennis e ne sarà costruito uno ex novo ed ancora sarà realizzato un campo polivalente e uno di beach volley. La rimanente area sarà destinata a verde pubblico, con piantumazione di alberi e la realizzazione di un parco giochi per bambini.
“Una serie di strutture sportive moderne e un parco giochi attrezzato – continua Dionisi - rappresenteranno un ulteriore fiore all’occhiello per la città e renderanno vivibile una zona che attualmente non è sfruttata al meglio. La realizzazione del progetto contribuirà a migliorare il decoro di Vittoria e innalzerà gli standard dell’offerta sportiva, mettendo a disposizione dei cittadini un parco attrezzato in cui praticare sport e trascorrere in assoluta tranquillità il tempo libero”.
Il Comune attiverà a breve le procedure di evidenza pubblica per selezionare la ditta che realizzerà le opere.
Una nuova sfida per Vittoria che investe sulla famiglia, quale portatrice di sani valori e principi e sullo sport quale veicolo di cultura. Ma se di cultura occorre parlare, non possiamo dimenticare il Museo Italo – Ungherese, situato all’ ingresso dell’ area dell’ex campo di concentramento e realizzato in uno degli antichi ed originari capannoni, rimasto indenne dallo scempio della distruzione e che da tempo versa in totale stato di abbandono.
Chissà, magari potrebbe, anch’esso, rappresentare un momento di sosta culturale per le famiglie e i giovani “incuriositi” dal suo contenuto e dalla sua storia. L’occasione per prendere “due piccioni con una fava” !
foto di repertorio